Mattia Caroldi, play classe 1982 che giocò alla Fortitudo nella stagione della ripartenza (2013-14) e ora è ad Anzola in C Gold, è stato intervistato da Giacomo Gelati sul Resto del Carlino.

Un estratto delle sue parole.

Lo stato del basket? Sono d'accordo con le parole di Ettore Messina quando definisce la serie A una specie di Summer League, vale a dire un torneo di passaggio per allenare gli stranieri, che hanno la possibilità di mettersi in mostra prima di andare a far carriera altrove. C'è un gap enorme col resto d'Europa e le società devono iniziare a pensare al basket come a qualcosa di serio, non come a un dopolavoro.

L'anno in Fortitudo? Porto un ricordo bellissimo che resterà sempre dentro di me, anche se la situazione non è stata semplice. All'inizio erano tutti contenti che fosse rinata la Fortitudo, poi le cose hanno preso una strana piega. All'indomani dell'esonero coach Toto Tinti parlò di "golpe" e in un'intervista io smentii questa posizione per difendere il lavoro dei miei compagni. A ripensanrci la società avrebbe dovuto essere dalla nostra parte in quel momento.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI