C’erano tutti gli indizi per ipotizzare che Udine sarebbe stata difficile, anche se dirlo è poi fare Superbingo il giorno dopo l’estrazione: l’infrasettimanale dopo le orge con Imola e (soprattutto) Treviso, la sfida contro una avversaria dura in casa e fresca di cambio di allenatore, l’immaginabile stanchezza dopo tutta la roba messa in vetrina fin qua che poteva, quindi, portare ad un irrazionale momento di riposo. Alla fine c’è stato, in una gara talmente brutta da sembrare quasi battezzata, ad un certo punto, con i primi segnali che erano stati se non funerei almeno quaresimali: Leunen – poi migliore in campo con piste di vantaggio – che si fa scippare da Spanghero e che lo accompagna, in contropiede, a farsi fare tripla in faccia. Con Hasbrouck e Cinciarini ai minimi termini, ad evidenziare le difficoltà ad aprire la scatola di Fantinelli quando attorno non c’è ispirazione. E con le palle perse, in contropiede, nell’ultimo quarto. Insomma: la peggior prova offensiva della stagione.

Poi però capita che, nella peggior prova offensiva della stagione contro una delle big del campionato – almeno tra quelle che lottano per il secondo posto – ci sia stata più di una occasione per portarla comunque a casa, in un finale dove Udine non la riusciva a chiudere ma la Fortitudo, ahilei, non ha trovato la capacità di togliersi l’acido lattico dalla testa e scaricare i cesti che avrebbero potuto chiudere la clamorosa impresa. Non è andata, e che questo possa essere un piccolo monito: forse, chissà, ha davvero ragione chi pensa che questa squadra, non dovesse infilare il gol nella regular season si troverebbe davvero in difficoltà, a gestire incontri ravvicinati e anagrafi non verdi. E maial, si sarà detto nello spogliatoio bolognese vedendo come Ferrara, in casa, abbia commesso nel supplementare errori su errori contro Montegranaro in una gara che avrebbe potuto permettere alla Fortitudo di non perdere nemmeno in una serata di sconfitta. Il campionato resta aperto, e nessuno aveva dubbi: fasciarsi la testa, però, pare leggermente esagerato.


In ginocchio da te - Ci si chiedeva perché Leunen non ci provasse di più in solitaria: perché in altre occasioni non ce ne era stato motivo. Ieri, che attorno era nebbia, ha scollinato il ventello facendo, a tratti, attacco e difesa da solo.

Non son degno di te - 7/24 complessivo tra Cinciarini e Hasbrouck. Diciamo che tanto è passato da questa, insolita, cifraccia.

(foto Fortitudo 103)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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