Groselle, "In Fortitudo promettevano pagamenti che poi non arrivavano"
L'ex Fortitudo Geoffrey Groselle, neo campione di Polonia, è stato sentito da Matteo Cazzulani per Basket Magazine. Un estratto delle sue parole, ricordando l'esperienza a Bologna.
"Repeša è stata la ragione principale per la quale sono venuto in Fortitudo. Pur avendo ricevuto altre offerte economicamente più vantaggiose, volevo misurarmi con una realtà storica del basket europeo, nella Basket City italiana, sotto la guida di un allenatore dalla leadership a dir poco impressionante. Chissà come sarebbe andata la stagione se Repeša non avesse dovuto lasciare per via dei suoi problemi di salute
A proposito della stagione, ciò che rese la situazione davvero stressante, con un impatto poco positivo sul mio rendimento individuale, fu la comunicazione da parte della società. Pur avendo giocato in squadre che pagavano in ritardo, fu la prima volta nella mia carriera in cui, sistematicamente, mi venivano promessi pagamenti senza che essi venissero mai effettuati. Quando sei trattato così è davvero dura rimanere concentrato e motivato.
Nonostante la stagione da dimenticare, che portò alla retrocessione in Serie A2 una Fortitudo che oggi può contare su un assetto societario totalmente rinnovato, con impegni mantenuti nei confronti di giocatori, salariati e partner, Groselle mantiene vivo interesse nei confronti della Effe scudata, dei suoi tifosi, e di alcuni ex compagni, coi quali intrattiene contatti frequenti. Tra essi, come afferma il trentunene texano, capitan Matteo Fantinelli e Pietro Aradori.
Dai tifosi della Fortitudo ho ricevuto più di quanto mi aspettassi. Sono qualcosa di unico nel panorama cestistico europeo, meritano di ritornare ai vertici del basket nazionale. È per questo che ancor oggi seguo e faccio il tifo per Bologna, soprattutto per Fante e Aradori, coi quali mi sento di frequente"