Basta la seconda squadra di Milano contro una Fortitudo ridotta ai minimi termini (out Totè e Feldeine, Groselle tenuto su con lo scotch) e coraggiosa per 20’ prima di capitolare quando la difesa Olimpia alza il ritmo mandando i giocatori bolognesi a sbattere più o meno ad ogni azione. Si tiene botta, poi però quando nel secondo tempo Frazier rimane unico a cercare di far canestro allora è chiaro che oltre non si può andare.

Si parte con scaramucce iniziali che vengono subito spareggiate dalle solite triple che la Fortitudo non riesce a non concedere alle avversarie (4-11), ma al primo ribaltar di panche, e soprattutto sapendo sempre andare da Benzing, cambiano le prospettive e anche il tabellone. Procida e Borra meglio dei titolari, ordine, un po’ di svagatezza milanese e di colpo un +6, che diventa 23-19 esterno al 10’.

Torna qualche titolare e tornano le confusioni difensive su cui Alviti e Baldasso fanno sorpasso, ma Procida fa bambini con i baffi allungando il suo video degli highlights stagionali e la Fortitudo, benchè meno ispirata rispetto al primo quarto, tiene botta. Milano ruota, prova anche un quintetto di soli italici, e rimane un senso di parità dove Frazier fa bene davanti e poco altro c’è, per un 37-36 Milano al 20’ con solo tre giocatori, praticamente, che per la Fortitudo hanno messo punti in saccoccia.

Alla ripresa Milano alza la difesa, la Fortitudo non ha nessuno che sappia da che parte provare ad attaccare il canestro, e inerzialmente il vantaggio interno aumenta. Il primo segnale nella partita di Aradori è un tiro da 4 concesso a Datome, si scende a -11 e Frazier è l’unico che ci prova. Però le lacune difensive negli spot di 3 e 4 sono insuperabili: Ricci fa +10, Frazier due liberi, 57-49 Milano al 30’.

Ormai al lumicino nelle proprie idee offensive, servirebbe una specie di perfezione difensiva che non può esserci, se Aradori dopo i primi cesti della sua negativissima domenica perde due volte palla dal palleggio e nel secondo caso c’è pure l’antisportivo. E allora l’ultimo quarto è un semigarbage dove Milano non infierisce e dove la Fortitudo non ha le opzioni per recuperare il decino di scarto ormai costante. Poteva andare peggio, ma forse questa Milano sarebbe stata abbordabile, se tutti avessero dato il proprio.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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