Sergio Scariolo è stato ospite di Sport Club su E-Tv.

Hai offerte per tornare in panchina. “E' un momento delicato, ho avuto offerte in questi primi mesi di stagione ma che non sono diventate contratto. Per fortuna sono nella condizione di non dover scegliere qualsiasi cosa, vedremo se nel futuro arriverà qualcosa di interessante. Altrimenti resterò con la Nazionale spagnola e a fare conferenze”

Cosa ne pensi dell'NBA Europe? “Vorrei capirne di più. Indiana e Chicago giocheranno a Parigi, di certo l'NBA è fortemente connessa con FIBA per creare una competizione che risolva i dubbi esistenti. In questo momento però non c'è una autorità super partes come c'è in NBA, qualcuno con cui interagire. L'Eurolega è cambiata tanti anni fa, ora servirebbe compattarsi in una linea comune senza guardare sempre il proprio orticello, Serve una leadership, come in tutti i governi di coalizione hai tanti partiti da mettere d'accordo e che possono palesare scontento”

Certe franchigie avrebbero una rivalutazione economica. “L'NBA entra in qualcosa se vede possibilità di profitto, e comunque non è immune da problemi. Ovvio che deve essere un investimento redditizio”

Può esistere un campionato italiano dove le squadre di Eurolega non arrivano in finale scudetto? “Può esistere, poi quando terminerà l'Eurolega - speriamo il più tardi possibile - ci sarà maggiore concentrazione, meno infortuni e cambieranno gli scenari. E queste squadre avranno le condizioni per poter competere al massimo. Andrà visto quali cicatrici l'Eurolega potrebbe lasciare, anni fa Milano arrivò alle Final Four e in campionato non ne aveva più, ma sicuramente la fine di questo torneo sarà un fattore”

Antonini ti aveva chiamato per andare a Trapani, lo ha detto lui. “Non ci ho mai parlato”

Almeno il tuo agente? “Parla con tanta gente"

Milano ha la possibilità per fare strada in Eurolega? “A Barcellona mi ha fatto una ottima impressione, squadra molto reattiva nel superare momenti di difficoltà. Bravi a tenere botta, specie in trasferta. Vero che Barcellona non è nel suo miglior momento, ma vincere fuori casa non è mai facile. Difficile prevedere il futuro, comunque"

Cosa ne pensi del ritorno di Caja in Fortitudo? “Non ho seguito le fasi che hanno portato al suo ritorno. Ho letto la notizia, sono felice per lui: è un amico, è una persona rigorosa alla quale non si possono raccontare tante favole, non tollera stupidaggini e dirigenti codardi interessati solo della propria immagine, in generale. Lui vuole il bene della squadra, non gente che si nasconda fintamente dietro paraventi mediatici o punti solo a pararsi il fondoschiena. Quando ci sono state gestioni trasparenti e dirette, con i giusti spazi per l'allenatore, Attilio ha sempre fatto un ottimo lavoro superando le aspettative iniziali"

In Italia il basket femminile non va tanto bene. “Confesso la mia ignoranza in materia. La Spagna è seconda nel ranking mondiale, e le ragazze hanno la stessa considerazione della maschile: ogni cosa è curata, seguita, coccolata e organizzata. La stessa presidente federale è una ex giocatrice”

Ti piacerebbe allenare la Nazionale italiana? “Ho contratto con la Spagna fino al 2028, ora non è il momento di discorsi non realistici”

Il Real Madrid è in difficoltà. “Sarebbe un discorso molto lungo, non sono la persona più indicata per farlo. E' una squadra che non ha ancora il giusto equilibrio”

Parigi sta facendo molto bene. “Nessuno sano di mente lo avrebbe previsto, forse nemmeno loro. Non avevano la percezione di poter fare una stagione di questo calibro, ma bisogna dar loro merito di aver mantenuto il roster dello scorso anno, rinforzandolo senza perdere gli equilibri storici. Sanno creare attorno allo staff il clima ideale, sono una nuova franchigia in una terra dove il basket sta avendo un boom tremendo. Grande merito di chi, da anni, ha creato le circostanze idonee per questi risultati. Ora, dopo due sconfitte, hanno un importante banco di prova contro il Real"

Esposito ha presentato il suo libro. Che giocatore sarebbe, oggi? “Perfettamente plausibile ad alto livello, con l'atletismo per adattarsi alla crescita fisica del gioco. E' uno che faceva canestro, e chi fa canestro è sempre merce rara. Aveva un raggio di tiro molto lungo, sapeva penetrare, con i dovuti adattamenti allo sviluppo del gioco sarebbe ancora efficace”

Un ricordo di Micio Blasi? “Il primo giocatore che scelsi quando arrivai in Fortitudo. Aveva umilità e personalità per stare al suo posto, far giocare la squadra, non togliere il protagonismo a chi aveva incontro, ma anche la capacità a volte di fare un passo avanti e mettere i suoi tiri da 3 mancini per creare un break. Prezioso sia in campo che nello spogliatoio, sapeva tranquillizzare gli altri, essere compagno di squadra ma anche capace di spiegare le ragioni dell'allenatore”

Il video della trasmissione.

 

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Virtus Segafredo Bologna e Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli ancora insieme per un futuro di cura e speranza