IL DOPOPARTITA DI VIRTUS-TREVISO
Durante la costruzione della Virtus - in estate - il profilo basso tenuto dalla società si era un po’ “scontrato” con la squadra effettivamente costruita. Perchè se metti insieme un gruppo di senior esperti, tra cui due giocatori che la A2 l’hanno vinta come Ndoja (che per ora non si è praticamente visto) e Rosselli, e a loro aggiungi due stranieri come Lawson e Umeh, che le Vu Nere potessero essere una squadra di alto livello per la categoria ce lo si poteva anche aspettare. E, vista la scommessa fatta sui giovani del settore giovanile, si era detto anche che sarebbero stati proprio Oxilia, Penna, Pajola e Petrovic la cartina di tornasole della squadra, con la possibilità di trasformare un gruppo talentuoso ed esperto - ma corto - in una squadra profonda e completa in tutti i ruoli.
Ieri - ancora senza Ndoja - si è visto un perfetto esempio di quello che la Virtus potrà diventare tra qualche mese: una squadra talentuosa e lunga, ma soprattutto una Squadra con la S maiuscola, dove tutti - giovani e veterani - giocano assieme e soprattutto difendono assieme. Per lunghissimi minuti Treviso, quindi non l’ultima arrivata, ha sbattuto contro un muro impenetrabile, e la Virtus è stata bravissima a togliere dalla partita - uno per uno - i possibili protagonisti veneti, da Fantinelli a Moretti, dagli americani (praticamente annullati) ad Ancellotti. E l’ha fatto spesso coi giovani, protagonisti di giocate fondamentali. Ieri il migliore è stato Oxilia, citato anche da Ramagli, ma tutti hanno dato un ottimo contributo.
Difesa, difesa e ancora difesa. Questa è stata la chiave del match: una partita brutta (per le percentuali, ma bellissima per la tensione in campo), sporca e cattiva, come la difesa bianconera. E poi la Virtus è stata brava anche nell’ultimo quarto, quando Treviso - come si poteva prevedere - ha fatto il massimo sforzo ed è rientrata dal -18 al -6. I bianconeri non hanno avuto paura, non si sono scomposti e hanno continuato a giocare assieme, affidandosi soprattutto a un Kenny Lawson immarcabile, che ha messo tutti i canestri che hanno deciso il match. Tra l’altro la partita si è giocata fino all’ultimo possesso, segno che i due allenatori hanno pensato anche a un’eventuale differenza canestri. E l'unico microscopico rimpianto può stare qui, negli otto punti di scarto finale che sono oggettivamente pochi, per quello che si è visto in campo.
Insomma, non si poteva chiedere di meglio. Ora la Virtus è nel gruppone delle seconde a 10 punti, a -2 dalla sorprendente Roseto e assieme alla stessa Treviso e a Piacenza. Ovviamente bisogna andarci piano, e pensare che sono passate appena sette giornate. Il campionato è ancora lunghissimo, e va affrontato con tanta umiltà, a partire dalla trasferta di Jesi di domenica prossima. Ma di sicuro c’è una consapevolezza nuova: questa Virtus - se gioca come ieri - è in grado di battere chiunque.
Infine, ieri i Forever Boys hanno celebrato con uno striscione la nascita di Giada, figlia di "Giommo", uno dei componenti storici della curva bianconera. Da parte nostra ci uniamo alle congratulazioni per il bellissimo evento!