Amedeo Tessitori è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

"Ancora non me ne capacito, di quel che abbiamo fatto. Credo che me ne renderò veramente conto solo quando sarò là. Non riesco proprio a immaginarmela, com’è fatta un’Olimpiade.
Quest'anno mi è successo di tutto, prima il Covid, poi l’infortunio, tre mesi durissimi, nei quali l’idea di essere in Nazionale a fine giugno non era per nulla scontata. Semmai il contrario. Però ho tenuto duro, e ne è valso la pena.
Sacchetti? Fuori dal campo, una delle persone più belle che ho mai conosciuto. Ci aggiungo dopo il basket: la positività, la fiducia che sa dare sono uniche. Il suo screzio con Kokoskov? Non ho visto la scena perché stavo esultando come un pazzo, però poi a stringere la mano noi ci siamo andati. Non ne farei un caso.
Teodosic? L’ho incrociato all’uscita, ci siamo salutati in fretta: erano molto giù, giusto chiuderla lì. Ma era da un anno, tra noi in Virtus, che parlavamo di questa partita, di questo Preolimpico. Anzi di più: io ho iniziato a pensarci nel 2019, appena finito il mondiale in Cina.
Lo scudetto da bordocampo? Da giocatore è dura star fuori. Però è stato emozionante lo stesso, ho capito che anche lì in fondo alla panchina, facendo l’ultras, potevo dare una mano, essere parte di quella grande cosa che la squadra stava realizzando. Ed ho sofferto con loro fino alla fine, perché sulla carta Milano aveva il potenziale per ribaltare tutto anche dallo 0-3, anche se i ragazzi stavano giocando benissimo"

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92