Sasha Djordjevic, in conferenza stampa, ha presentato il derby di domani sera. Frank Gaines è in dubbio.

Ecco le parole del tecnico bianconero. Il primo pensiero è sicuramente a un giocatore in particolare, Frank Gaines che a Sassari ha avuto un problema è abbiamo fatto le analisi, c’è un problema ma stiamo facendo di tutto per recuperarlo. La partita che abbiamo giocato in Sardegna l’abbiamo giocata per 30 minuti che non bastavano,poi abbiamo subito l’intensità avversaria e siamo tornati a casa non senza difficoltà e saltando l’allenamento che avevamo previsto alle 18. Qualcuno si è fermato altri non ce la facevano. Sappiamo quanto è importante questa partita, il derby che torna dopo 10 anni. È un grande assist alla pallacanestro italiana ed europea,si affrontano due grandi squadre che faranno di tutto per vincere la partita. Si è scritto e detto forse troppo... sulla storia, sui dettagli, quando inizierà la giornata di domani bisognerá avere pace in testa e un grandissimo fuoco dentro per continuare con la striscia di vittorie, mantenere la vetta della classifica e portare a casa il derby. La Fortitudo gioca una pallacanestro ordinata e ha grande spinta dall’entusiasmo del pubblico che noi con il nostro gioco e le nostre qualità dobbiamo essere bravi a respingere indietro. Non vedo altre anomalie in questa vigilia. Il ritmo della partita di domani sará importantissimo. Contro Brindisi sono stati molto bravi a costruire il loro ritmo e mantenerlo fino alla vittoria.

Ci sarà pressione? I professionisti sono particolari, ognuno affronta le partite in una certa maniera. Finchè non ti trovi davanti a un compito non sai come ognuno reagirà. La squadra è nuova, e anche chi c'era l'anno scorso non ha affrontato una partita del genere. Tocca a noi allenatori prepararli.
La capacità di gestire emotivamente la partita è uno degli aspetti importanti. Le emozioni sono nostre nemiche, bisogna far capire chi sei - gioire, piangere, spero meno - ma bisogna essere più cinici e schiacciarle per lasciare posto alla pallacanestro.

Io non penso agli altri, non riesco a entrare nelle loro teste. Ho i miei bellissimi giocatori e la mia grandissima società.

Cosa ci vuole per vincere un derby? Essere i migliori nella partita di pallacanestro.

Rispetto ai derby greci e serbi? Sono partite simili, tre popoli diversi ma unici nella passione verso la pallacanestro, nell'amare la propria società e nel "non voler bene" agli altri, cosa che a me piace meno. Ben venga, dico ai miei giocatori che se non giocano un derby mancherà qualcosa nella loro carriera. Il pubblico ti fa sentire speciale, e dopo la partita vedremo in che direzione, nord o sud.
Io conosco molto bene Bologna, per me è normale, entra nel folklore di questa città. Un saluto, una spinta, un piccolo sfottò, è bello.

Martino? Non lo conosco personalmente, l'ho visto fare un clinic a Milano quest'estate. E' un allenatore bravissimo e preparatissimo, lo sta dimostrando quest'anno e l'ha fatto l'anno scorso.

C'è qualcosa da chiarire con Aradori? Non c'è niente.

La nostra squadra è orgoglioso, dalla squadra allo staff, alla società. Non ci piace perdere. E' la sensazione che ci spinge di più per lavorare, ti può spingere verso lontano.

Gli inizi difficili? A volte partiamo sbagliando canestri facili, inspiegabilmente. Spero che sarà molto più importante la fine.

La Fortitudo ha tanta qualità, giocatori italiani di esperienza e ottimi stranieri. Credo che sarà una bella partita di pallacanestro, e il campo non dirà bugie. Il campo non mente mai.

Gaines? Non lo sappiamo ancora, valuteremo. Domani vedremo con che giocatori scenderemo in campo. Penso che potremo facilmente trovare le idee e andare sul piano A, B o C vedendo chi c'è e chi non c'è. Vedremo oggi e soprattutto domani se Frank ci sarà.

Il video, grazie a Sportpress.



(foto Virtus Pallacanestro)

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