SERIE A2, IL CAMPIONATO DEI VETERANI CON QUALCHE OVER DI TROPPO?
Sono state settimane calde per il mercato di A2, settimane in cui c’è chi vuole fare sul serio ed assicurarsi la promozione diretta o, comunque, un posto sicuro nei playoff con ampie chance di successo e chi, invece, vuole giocarsi tutte le carte per raggiungere una salvezza tranquilla. Dopo la Coppa Italia si comincerà a fare sul serio e il finale di stagione sarà sempre più vicino, ognuno con i suoi obiettivi. C’è, dunque, il ritorno di Carlos Delfino alla Fortitudo, c’è il passaggio di Antonutti a Biella, l’arrivo di David Logan a Treviso, l’approdo dell’ex NBA Sasha Vujacic in quel di Verona. E potremmo andare avanti ancora un po’…
Ciò che, nella maggior parte dei casi, accomuna gli acquisti, in estate e a stagione in corso, del campionato di A2 è sicuramente l’età anagrafica dei giocatori: quasi tutti, indistintamente tra girone est e girone ovest, sono giocatori con anni di carriera alle spalle, per alcuni anni di carriera gloriosa, anche oltreoceano come gli ultimi arrivati Delfino e Vujacic, passando per James White; oppure con tanta serie A ed Europa, come Logan, Mike Hall, Brett Blizzard. Ma anche giocatori italiani, con i vari Mancinelli, Gigli, Garri, Pratto, Giacchetti e via discorrendo. E’ una A2 abbastanza datata, un campionato pieno di talento ed esperienza, pieno di grandi nomi. Un campionato che ti regala la promozione nella massima serie, un campionato ricco di piazze storiche (Bologna, Treviso, Roma, solo per citarne alcune) e pieno di tifoserie che vogliono e sperano di tornare a navigare in acque più alte, perché a quelle erano abituati. E, allora, anche in questa ottica si muovono le società, sempre pronte, soprattutto in corso d’opera, a puntellare i propri roster con grandi nomi, anche se ben datati, sinonimo di un usato sicuro che ti potrebbe dare più chance di promozione, di playoff, di salvezza.
In questa stagione di A2, tra girone est e girone ovest, il 35% dei giocatori totali del campionato (esclusi i 3 under obbligatori per ogni squadra) sono sopra i 30 anni di età e tra questi ultimi un abbondante 10% ha addirittura più di 35 anni. E’ più “anziano” il girone est, con il 39% di giocatori over 30 (12,5% oltre le 35 primavere) mentre nel girone ovest gli over 30 sono il 32% (7,5% di over 35). Tra i due gironi i 29 over 35 (tenendo fuori dai 31 totali Delfino e Vujacic che non hanno ancora fatto il loro esordio in campionato) giocano 24 minuti di media a partita: in vetta a questa speciale classifica ci sono Mike Hall, ora a Cassino dopo l’esperienza a Ferrara e Marques Green, play della Bakery Piacenza con 36.6 minuti di media. Dei sette over 30 della Fortitudo (Benevelli, Cinciarini, Hasbrouck, Leunen, Mancinelli, Rosselli e Venuto) è Leunen il più utilizzato (30.6 minuti di media).
L’esperienza paga, si potrebbe in questi casi, soprattuto se si va a vedere negli anni passati squadre che nel momento caldo a cavallo con l’inizio dei playoff, insomma quando la palla iniziava a pesare di più, preferivano affidarsi a giocatori esperti e “sicuri”, piuttosto che a giovani con i quali era stato avviato un progetto all’inizio dell’anno. Un esempio? La Virtus della promozione iniziò la stagione con ampio minutaggio dei vari Pajola, Penna, Oxilia, Petrovic, per poi finire, da marzo in poi, con maggior minutaggio per i più esperti e “usati sicuri”, anche attingendo al mercato (vedi l’acquisto di Stefano Gentile a stagione in corso). Un campionato, quello di A2, che ha sempre dimostrato di essere avvincente negli ultimi anni, con serie playoff lunghe e combattute fino all’ultimo possesso. Un gap importante, però, quello con la massima serie, sotto molti punti di vista, a partire dal livello fisico. Manca continuità dunque e viene a mancare anche lo sviluppo. C’è dunque tanta distanza tra l’usato sicuro che assicura la promozione e un progetto per regalare giovani alla massima serie e, magari, alla Nazionale?
(foto Fabio Pozzati - ebasket.it)