Una lettera di Luigi Lamonica e Marco Giansanti agli arbitri
Ieri, durante il programma Sport Club su ETv, è stata letta una lettera inviata da Luigi Lamonica e Marco Giansanti agli arbitri in previsione delle ultime giornate in campionato e dei playoff.
In previsione delle rimanenti quattro giornate della stagione regolare e successivi Play Off, desideriamo porre alla vostra attenzione qualche concetto che appare ultimamente preso poco in considerazione.
Da dopo la Coppa Italia siamo entrati nella fase più calda del campionato dove, mai come quest’anno, ogni singola squadra gioca per un obiettivo, che può essere la salvezza, la miglior posizione in classifica anche e soprattutto in previsione di poter giocare le coppe ecc.
Di conseguenza ogni singola partita assume un’importanza vitale e il nostro approccio alla gara deve risultare essere il più professionale possibile. Bisogna REALMENTE mettere la partita al primo posto organizzando la trasferta nelle migliori condizioni, tali che vi portino ad essere pronti sotto ogni punto di vista, sia fisico che mentale. Preparazione che, mai come ora non può prescindere, da una attenta conoscenza delle squadre e di ciò che è
occorso nelle due tre settimane precedenti.
Il nostro ruolo è quello di proteggere la partita sempre e comunque. Il livello tecnico che attualmente esprime il nostro campionato non è eccelso perché vincere o perdere una partita fa tutta la differenza del mondo. Abbiamo compreso in maniera netta che non possiamo aspettarci una grande collaborazione da parte degli addetti ai lavori.
Per questo dobbiamo essere una vera squadra avendo il controllo totale di tutto ciò che accade, tecnico e non. Atteggiamenti irrispettosi verso avversari e pubblico non possono essere tollerati. Anche questo è controllo e rispetto per la gara. Dobbiamo anche avere un maggior controllo delle proteste che vanno oltre il consentito e mai come ora è importante dimostrare di essere un gruppo, stroncando provocazioni verso avversari e pubblico. Se non interveniamo subito, poi è tardi e noi non siamo in grado di saper e poter controllare tutto ciò.
Da un punto di vista strettamente tecnico, abbiamo notato che sul rispetto e applicazioni dell’hand checking siamo veramente indietro. Permettiamo una fisicità che non è pallacanestro. Mani addosso, trattenute, spostare un giocatore ecc. non sono azioni legali e non c’è mai un fischio. Dobbiamo proteggere la partita. Siamo ritornati ad assistere a dei match che tutto sono tranne partite di pallacanestro. La fisicità all’interno della tecnica è lecita e consentita, le botte no, mai. Interveniamo subito per pulire il gioco e non permettiamo che le partite si sporchino o diventino incontri di pugilato.
Siamo certi che sin dal prossimo turno di campionato avremo un miglior approccio, per avere quella qualità necessaria e indispensabile ad ogni partita e in ogni singola terna. Facciamo sì che si parli di gare, di giocatori, di allenatori e non di arbitri.
Non accontentiamoci, mostriamo il nostro vero valore.
Buon Lavoro
Luigi (Lamonica, ndr) e Marco (Giansanti, ndr)
Il video