MONTANO: IL RAMMARICO PIU' GRANDE? AVER APPRESO DAI GIORNALI DELLA MANCATA RICONFERMA
Matteo Montano, ora a Ravenna, è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio, tornando sulla fine del suo rapporto con la Fortitudo.
Ecco un estratto delle sue parole.
Ribadisco quanto ho scritto sui social: sono sicuro che quello alla Fortitudo non sia stato un addio, ma un arnvederci.
Il mio ciclo in Fortitudo era finito. Dovevo cambiare, provare una nuova esperienza, con un ruolo diverso, da protagonista, in una squadra come Ravenna, che ha obiettivi meno conclamati, ma comunque ambiziosi.
Il rammarico più grande. Non essere riuscito a portare l'Aquila in Serie A. Dopo l'eliminazione in semifinale con Trieste ho provato grande rabbia e delusione. Poi, per settimane, mi sono allenato ancora più duramente degli ultimi due anni, grazie a Maurizio "Melo" Meletti e ad Andrea Vicino, che mi hanno permesso di lavorare in Furla. Si è detto e scritto molto sul mio rapporto con Boniciolli. Lui, come allenatore e come persona, mi ha dato tanto e di questo gli sarò sempre grato. Mi ha fatto crescere in tanti aspetti e anche io ritengo di avere dato tanto a lui e alla squadra. Non nascondo, però, che l'ultimo anno sia stato travagliato. Nonostante tutto, sono sempre stato un professionista e non ho mai mancato di rispetto. Per questo il più grande rammarico che ho è che, dopo tre anni trascorsi insieme, non ci sia stato un confronto tra noi al momento della scadenza del mio contratto. Mi è dispiaciuto avere appreso dai giornali che non sarei stato riconfermato.
Sull'affrontare la Fortitudo da avversario. Ora penso a Ravenna che cercherà di migliorare ulteriormente il grande campionato fatto nella scorsa stagione. Non so cosa proverò nelgiocare conno la Fortitudo e non so se avrò l'onore di ricevere un saluto speciale da parte del pubblico, ma sono sicuro che sarà un'emozione speciale.
Sul fatto che la Fortitudo possa ambire alla promozione. Sicuramente sì. Non so se sia più forte di quella dell'ultima stagione. Per me la Fortitudo migliore è stata quella del primo anno in A2: tutti ci davano per sfavoriti, ma c'era un'alchimia speciale che ci permise di sfiorare la Serie A. Oggi ci sono ottime individualità, ma manca un pivot di stazza. Vedremo quale sarà il responso del campo. Io cercherò di battere la mia ex squadra e di fare una gran partita. Come è normale che sia.
(foto di Fabio Pozzati)