Dopo la bella vittoria sul campo di Verona, che ha chiuso 3-1 la serie e la successiva conquista della semifinale playoff (lunedì gara 1 con Casale), coach Pozzecco ha parlato in conferenza stampa.

“Rimarrete delusi perché magari vi aspettate una conferenza stampa in linea con le ultime. Invece no. Ho voluto questa conferenza perché nelle ultime due non ho avuto la possibilità di dire determinate cose a cui tengo. Devo fare i complimenti a Verona e i complimenti a Poletti, che ho avuto modo di allenare e ho visto da parte sua una crescita esponenziale (11/18 da tre punti nella serie, gli dicevo sempre di tirare dalla lunga distanza). Stesso discorso per Palermo, ho avuto modo di allenare anche lui: un ragazzo straordinario che sta giocando per come merita. Allargo, poi, i complimenti ad Amato, ad Udom e tutta Verona che è una realtà di serie A. Una bellissima serie, una bellissima cornice di pubblico e tanto FairPlay, al di là di quello che ho fatto io, anche se è il mio lavoro, posso incazzarmi come gli arbitri possono darmi un fallo tecnico. Non preoccupatevi per me, il mio stato emotivo è evidente: soffro. I miei nervi ne risentono, sto quasi male e potrei anche morire sul campo (poi mi dite che io esagero). Io vado avanti per la mia strada perché quando ho iniziato a giocare a pallacanestro mi dicevano che non ero portato. Questa frase è molto cinica e se l’avessi ascoltata non sarei qui. A me piace avere dietro persone capaci, che hanno voce in capitolo: molte volte io sto seduto e Comuzzo allena. Questa è una cosa che mi piacerebbe portare avanti se mai dovessi continuare ad allenare. Ora ci sarà Casale che, secondo me, non è la squadra più talentuosa ma è quella più quadrata.”

Escusione di Amici? “Non è stata una scelta tecnica. Lui è un giocatore importante per questa squadra, ha talento e caratteristiche importanti. È utile quando è concentrato sulla parte cestistica, come succedeva anche a me. Si fa condizionare da cose che lo distraggono e ogni tanto entra in un tunnel in cui entro anche io e in due nello stesso tunnel non possiamo starci. Sono il primo a non accettare queste sue reazioni ma sono anche il primo a dire che è un bravissimo ragazzo. Lo ha dimostrato in gara 4 quando è stato il miglior fossaiolo degli ultimi anni e uno che non è un bravo ragazzo come lui sta in tribuna in silenzio. Alla prossima giocherà sicuro.”

Con il rientro di Amici Fultz potrebbe avere bisogno di riposo o McCamey rimane il primo indiziato? “Non sta fuori chi è più scarso. Amici non lo è, McCamey non lo è. Le circostanze portano a dire che McCamey è quello che ha più possibilità di rimanere fuori. In gara 2 quando gli ho detto che sarebbe rimasto fuori mi ha detto che avrei fatto bene, perché la squadra aveva ritmo. Il suo problema è che per rendere deve giocare molto e qui non può perché ci sono altri protagonisti.”

Che rapporto hai con i giocatori? “Ieri ho chiesto al Mancio perché mi teneva il muso. La mia fidanzata non mi tiene il muso, lui si, è il mio amante. Quando ho chiesto che tipo di trasferta volessero fare per gara 3, lui mi ha detto che non voleva partire prima della partita perché doveva riposarsi. Poi è successo quello che è successo in gara 3 e tornando per gara 4 ho deciso di partire la mattina. Il Mancio si è arrabbiato e adesso mi tiene il muso. Il rapporto con i giocatori dipende dalla loro intelligenza, oggi per Fultz o Mancinelli ho un ruolo diverso rispetto a qualche tempo fa. Se riesci a capire che i ruoli sono un po’ diversi vai bene.”

Tornando al campo? “Siamo stati penalizzati un po’ dal fatto che abbiamo incontrato Verona che era la squadra più in forma. Ad oggi siamo arrivati dove dovevamo arrivare, poi siamo la Fortitudo e non dobbiamo essere appagati. Se noi partiamo mosci facciamo fatica, ad Agrigento è successo: questa squadra ha bisogno di essere concentrata sempre, dall’inizio. In gara 4 con Verona siamo partiti così e l’abbiamo portata a casa.”

Ti senti sotto pressione? “Assolutamente no, ho un presidente fantastico e un bell’ambiente. A Bologna siamo visti e ascoltati da tutti, fortitudini e indirettamente Virtussini. Questa è una cosa bella. Che rapporto ho con Boniciolli? “Dopo gara 3 mi ha detto di far allenare McCamey. Ho pensato a quanto sono cretino perché, giustamente, non giocando McCamey non si allenava da qualche giorno. Per me Matteo è un valore aggiunto inestimabile.”

Come gestirai la settimana alla luce degli accorgimenti tattici visti con Verona? “Con i ragazzi ho deciso di fare cambio sistematico, rischiando un aminore intensità. Questa scelta ha pagato nel secondo tempo di gara 4. A me non piace comandare, io condivido le cose con i ragazzi perché loro devono essere consapevoli di quello che fanno. Abbiamo, dunque, un’arma in più. Verona ha fatto un lavoro clamoroso raddoppiando sempre Mancinelli, infatti parlando con lui (sempre col muso) non sapevo cosa dirgli se non che avrei chiamato gli avversari chiedendo di non raddoppiarlo.”

Il video grazie a Sportpress



 

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