Ah, erano belli i tempi in cui c’era pubblico. Quando nel terzo quarto se le cose non andavano bene bastavano tre cori della curva a svegliare l’ambiente e a svegliare la truppa. E quando Chillo, davanti alla sua gente, giocava quasi con le gambe a tremarella. Erano belli i tempi in cui c’era voglia di sbattersi, per la Effe sul petto, per il pubblico, per la dignità eccetera. Poi, arrivano questi, di tempi. In cui per l’ennesima volta, ad un certo punto, se gli avversari non si fossero trovati quasi sorpresi davanti alla leggerezza bolognese, altro che cento punti o quasi messi a segno. E senza un feedback della propria gente, che più di invelenirsi sui social, anche queste sconfitte sembrano quasi indolori, perché a volte una sonora fischiata fa più di tante altre cose.

Poi chiaro, manca sempre l’asse play-pivot, e Saunders ci ha messo poi poco a seguire l’andazzo, però forse c’è un limite a tutto. Anche al non sapere che pesci pigliare di Sacchetti, che prima della gara chiede supporto anche dai giocatori non top, poi ne mette in campo solo otto: non che Palumbo e Dellosto potessero essere decisivi, ma anche solo per equilibrare una squadra dove ad un certo punto gli USA si sono messi a fare uno contro uno frenetici, magari sarebbe stata una buona mano. E dopo ormai tre mesi dal raduno continuare a ripetere un proprio non capisco cosa stia capitando non pare la soluzione migliore. Oh, quando si perde sempre non è che ci sia molto altro da raccontare, ma qui ora c’è davvero di che preoccuparsi, altro che. E non solo perché gli esterni avversari fanno sempre i propri porci comodi: se anche ieri i 4 giocano uno contro zero (34 punti e 14/19 al tiro per il duo Chillo-Akele), forse Saunders sarebbe servito con 10 centimetri in più, punto.

La Fortitudo è una regola - Per ora l’unica regola disattesa, per fortuna, è quella dei cento presi. Due liberi sbagliati di Logan lo hanno evitato.

Ci stiamo sbagliando ragazzi - Alla fine è stato un attacco uno contro tutti, dopo un secondo quarto di difesa zero contro tutti. Ragazzi, ok l’alibi della mancanza del pubblico e delle assenze, ma c’è modo e modo. E questo, modo, non lo è.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92