Massimo Zanetti è stato sentito da Simone Monari di Repubblica. Un estratto delle sue dichiarazioni.

"È andata davvero bene, all'inizio non è che ci credessi tantissimo, vedevo Milano molto forte. Poi abbiamo vinto gara 1, abbiamo giocato sempre molto bene, ma il mattone decisivo è stato gara 3, la prima a casa nostra. Vinta quella, ho pensato che, avendone altre quattro davanti, almeno una l'avremmo presa. Insomma, era fatta.
Momenti duri? Come no, la delusione per la mancata finale di Eurocup è stata enorme, avevamo puntato tutto su quell'obiettivo. Amen. Lo sport è così, bisogna saper ripartire. Con lo scudetto ci è andata benissimo.
Pajola? Che ragazzo straordinario, bravissimo. Era strafelice, me l'ha detto. Sì, è già una bandiera e lo sarà per sempre, di questa Virtus. Del resto ha firmato da poco un contratto di quattro anni.
Bologna? Questa è una città che sento mia, anche se poi la sede della holding è a Treviso e io sono sempre in giro per il mondo. Ma la mia avventura è cominciata da Bologna e io mi sento di dover restituire qualcosa. Sono un imprenditore cristiano, cattolico, questo aspetto per me è importante. Una volta si usava la parola mecenate, che a me piace molto. Quando presi il Bologna calcio lo feci per quel motivo, alla Virtus sono entrato perché mi chiamò Alberto Bucci: mi disse che c'era bisogno di aiuto.
Ora dobbiamo crescere, poi io voglio fare l'Eurolega e quello sarà il primo obiettivo della prossima stagione.
Un errore mandare via Djordjevic in inverno? Non voglio entrare nel merito di questa vicenda, diciamo che avevamo delle buone ragioni noi, e lui ne aveva di altrettanto valide. Diciamo così. Ora valuteremo, vediamo cosa vuol fare lui e cosa vogliamo fare noi"

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