Mancinelli, "Nei playoff tifo per Brescia. Seguo sempre la Fortitudo"
Stefano Mancinelli è stato intervistato da Pierluigi Pardo e Matteo Gandini nel vodcast “DAZN Got Game"
Stai seguendo i playoff? "Ci sono squadre un po' stanche per le fatiche dell'Eurolega, saranno per Milano e Bologna gare difficili contro squadre che non regaleranno niente. Tifo per Brescia, almeno per non far vincere sempre le stesse"
Seguirai anche la A2, immaginiamo. “Amo la Fortitudo, la seguo sempre. Non vado al Palasport perchè mi sono ritirato ma la seguo da casa. Con Caja sta facendo un gran campionato, forse ha la panchina corta ma c'è il sesto uomo del pubblico”
Con Trapani come finirebbe? “Trapani è più forte, ma è giocabile. Se riesci a vincerne una là poi c'è il fattore campo di Bologna, e non è semplice”
Come ci si sente essere la bandiera della Effe? “Sono arrivato a 16 anni e subito la Fossa mi fatto un coro che non meritavo, Mancinelli numero uno. Abbiamo vinto qualche scudetto, spero di averli ripagati: è una piazza incredibile, fanno 5000 abbonati in B come in Eurolega”
Cosa ne pensi del dualismo Virtus-Milano? “Averne, di proprietari di quel calibro. Le altre sono stimolate a fare di meglio, infatti Brescia e Venezia hanno squadre incredibili. Fa bene al basket”
Milano è una piazza esigente. “C'è molta più pressione a Bologna, pensiamo ai derby. A Milano, finita la partita è finita, a Bologna hai poi il quinto tempo con i tifosi, dopo. Io arrivai a Milano con Armani che è una stella mondiale, ti mette subito a tuo agio, conoscerlo è stato un onore. E' una piazza dove se vinci hai fatto il tuo, non si festeggia come può essere successo a Bologna con il calcio, ma è anche vero che in ogni piazza c'è un po' di pressione”
Una eventuale finale Milano-Bologna? “La Virtus ha giocato meglio in stagione, ma Milano ha un roster più lungo e Messina non è l'ultimo arrivato. Non sono andati bene in Eurolega ma vorranno rifarsi, anche se battere Brescia e Milano non sarà facile”
Ti aspettavi questi risultati in Nazionale di Pozzecco? “Gli voglio un bene dell'anima, lo rispetto come persona e allenatore, mi ha anche allenato, è uno per cui i giocatori darebbero la vita. E' ancora un coach giovane, con tanto da imparare, ma quello che fanno i giocatori per lui è stupendo. Non sarà una estate semplice, ma si meritano risultati. Dopo averlo visto allenare mi aspettavo che facesse carriera, perchè ha buoni rapporti con tutti e, a differenza di quando giocava, punta molto sulla difesa. Non ha fatto bene al Villeurbanne, ma non è facile arrivare in una piazza a metà classifica”
Se non avessi giocato a basket cosa avresti fatto? “Forse il calciatore, il portiere”
Il traguardo più bello della tua carriera? “Lo scudetto con la Fortitudo, l'arrivo alle Final Four di Eurolega, ed essere diventato capitano della Nazionale”
Quanto è cambiato in questi anni il basket? “Tanto, ora c'è più fisica che tecnica. Ora ci sono atleti pazzeschi, ma questo capita anche in NBA”
Cambieresti la tua moto per un anno da protagonista in NBA? “Certo, poi me la ricompro”