Soffre tanto, la Fortitudo, ma alla fine di una gara giocata senza Mancinelli e Cinciarini arriva la vittoria con Casale – magra, ma comunque rivincita rispetto al playoff passato – e la Supercoppa alzata, con Leunen MVP e l’impressione di essere ancora ovviamente con tante cose da aggiustare, ma con gruppo e grinta sufficiente per aggiustare anche quando le cose non vanno al meglio. Per il resto, buon campionato.

I primi segnali di difficoltà fortitudini nel weekend (e in generale, se vogliamo, contro dirimpettaie in precampionato) sorgono davanti alla poca reattività sulle cosiddette palle vaganti, che Casale recupera ogni volta sbaglia un tiro – e ne sbaglia tanti – e che riesce, in un modo o nell’altro, a concretizzare. Ergo, dopo due per due di Rosselli, minibreak e sorpasso, con Pinkins a far banchetto e, in attacco, fatica a stare a galla. 9-15 il massimo, poi Leunen e la manina di Venuto aggiustano fino al 18-20 del 10’.

Qualcosa viene aggiustato soprattuto dietro, Venuto e Rosselli portano Bologna a +4, ma Casale non è di quelle che si scansa, anzi: Valentini esce dalla panchina per farne 11 di fila e metterne 7 di divario a favore del Piemonte, e serve il risveglio di Hasbrouck – altrimenti vispo, ma solo dietro – per far sì che, se in difesa non sempre si riesce a gestire l’avversario, almeno in attacco si tenga botta. Basta e avanza per rientrare e per superare, allo scadere, con tripla di Leunen per il 46-45 del 20’.

Si mantiene la parità, nessuno fa canestro (di là nessuno spiega a Musso che averne messa una decisiva ieri non implica il provarci sempre), ma la Fortitudo, pur senza le rotazioni a dieci abituali, ha più materia dove andare a chiedere aiuto. Per cui la quale, basta continuare ad andare in area, dove Leunen e Pini poco hanno che li fermi, per il 7-0 di parziale che, a punteggio equilibrato, male non fa per chiudere il 30’ sul 62-55.

Conterà poi quello che è il terzo trofeo stagionale come importanza, ma intanto un po’ di braccino viene a tutti, con la Fortitudo che non riesce a controllare come vorrebbe, e con Casale che ci prova solo da 3 punti o quasi: le funziona fino al -1 firmato da Martinoni, ma il quasi match point messo da Leunen (72-68) aggiornato da un libero di Hasbrouck non è abbastanza per evitare lo sprint, dato che Musso e Martinoni impattano a 40”. Lassie Hasbrouck fa bene la prima cosa offensiva della giornata dopo un rimbalzo d’attacco del prezioso Benevelli per il +2 a 16” dalla fine, Casale trova la sua ultima azione offensiva mutilata dai falli sistematici di chi non è ancora in bonus, e a 2” Pinkins può solo fare cross. Bene così.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91