Dopodomani, giorno di Santo Stefano, la Virtus giocherà a Varese alle 15, orario piuttosto insolito (diretta Eurosport 2 e Radio Bologna Uno). E’ infatti stato programmato il “Basket day”, con una diretta televisiva ogni tre ore a partire dalle 12. Per i bianconeri si tratta di una gara importante, sia per i punti Final Eight in palio, sia soprattutto per la ricerca di continuità dopo lo scossone post-Cantù e la vittoria "liberatoria" contro Torino. Un bel banco di prova, su un campo difficile. Varese avrà un'assenza pesante, Antabia Waller, mentre in casa Virtus i dubbi riguardano le condizioni di Oliver Lafayette.
Per la presentazione della squadra di coach Caja, abbiamo chiesto all’amico Damiano Franzetti di varesenews.it

Una cosa è certa: la partita tra Openjobmetis e Segafredo che si disputerà nel pomeriggio di Santo Stefano, sarà un piccolo evento storico. Al di sopra del parquet di Masnago ci sarà per la prima volta il grande cubo interattivo (“led cube” se preferite l’inglese) appena installato e pronto per essere utilizzato. Un investimento molto importante per la società biancorossa che pure non attraversa un grande momento dal punto di vista economico e che, tra le altre cose, si affida anche a questa novità tecnologica per attrarre nuovi sponsor.

La Openjobmetis di quest’anno è squadra figlia di questi chiari di luna: Varese ha rinnovato quasi per intero la squadra - tre i confermati: Ferrero, Pelle e Avramovic - rinunciando anche a quei giocatori come Eyenga o Anosike che erano disposti a restare in biancorosso allo stesso prezzo della scorsa stagione.

Coach Attilio Caja, confermato dopo l’ottimo finale del campionato passato (era subentrato proprio prima di Natale a Paolo Moretti), ha quindi a disposizione un gruppo che fa dell’applicazione, del lavoro e della coesione il proprio punto di forza, peccando però sul piano del talento.
Non è un caso che le quattro vittorie ottenute dai biancorossi siano arrivate grazie a grandi prove collettive; quando invece la squadra è arrivata in volata a giocarsi il successo, è uscita a mani vuote, non avendo l’uomo in grado di caricarsi sulle spalle i compagni nei possessi decisivi.

In casa Varese, tra l’altro, è aperta da qualche settimana la “questione Hollis”: l’ex Biella e Cantù, forse il solo uomo dotato di imprevedibilità offensiva, è spesso confinato in panchina da Caja che predilige quintetti aggressivi in difesa e non fa sconti all’ala della Florida, preferendogli sempre capitan Ferrero. In questo modo però la Openjobmetis perde ulteriore pericolosità in attacco, dove Wells non convince del tutto dalla cabina di regia, dove il tiratore Waller alterna buone partite a giornate poco brillanti e dove sotto canestro, spesso, Cain e Pelle hanno a disposizione pochi palloni.

Però, come detto, la difesa biancorossa ha spesso sopperito ai chiari di luna nella metà campo d’attacco - per esempio nella vittoria contro Capo d’Orlando - e ha saputo mettere in crisi soprattutto quegli avversari in difficoltà con le percentuali al tiro. Anche sabato scorso, a Reggio Emilia, Varese è riuscita a restare in scia alla Grissin Bon grazie al lavoro a protezione del canestro, nonostante una serata pessima (2/15) dall’arco dei tre punti. Se quindi la Virtus vorrà provare a sbancare il PalA2a dovrà mettere in piedi una partita fatta di precisione al tiro e di attenzione nella gestione della palla. E non dovrà lasciare troppo spazio alla Openjobmetis che in casa potrebbe comunque trovare una serata positiva in fase offensiva.

(foto Pierfrancesco Accardo)

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