Il coach della Fortitudo Matteo Boniciolli ha fatto il punto della situazione e sul mercato in conferenza stampa.

Ecco le sue parole:
La cruna dell’ago attraverso la quale si va in A1 è molto ridotto, ma la società ha allestito una squadra assolutamente competitiva, completando il primo ciclo di lavoro. Volevamo vincere la DNB il primo anno, fare un campionato importante il secondo, vedendo chi fosse funzionale per rimanere qui, e ora integriamo con giocatori che ci sembrano inseribili nel nostro programma tecnico, e salutando giocatori che hanno fatto un lavoro straordinario come Sorrentino e Quaglia.
Voglio dire che la miopia dell’agente di Jonte Flowers – gli avevamo offerto il rinnovo di contratto dopo l’infortunio e il suo agente italiano era commosso – la miopia tipicamente americana del suo agente rispetto alla nostra proposta che era onesta, addirittura pretendeva l’erogazione di uno stipendio durante i mesi estivi, mentre il giocatore faceva riabilitazione. A quel punto è stato chiaro che non ci saremmo messi a trattare, ed è per questo che è arrivato Chris Roberts, che l’anno scorso ha fatto una buona stagione a Siena, e credo che possa integrarsi bene con la squadra.
Per quel che riguarda Ed devo dire che è stata la partenza più dolorosa per me. Abbiamo lavorato in sintonia per tutta la stagione, è migliorato in maniera palese, ma siccome bisogna occuparsi anche di pallacanestro e non solo di buoni sentimenti, era perfetto in coppia con Valerio. Ma nel momento in cui Valerio non ha accettato la nostra proposta di rinnovo – il massimo che potevamo offrirgli – e ci siamo salutati con grande affetto, e abbiamo preso Stefano Mancinelli, a quel punto andavano fatte considerazioni tattiche. Stefano dà il meglio di sé vicino a canestro, e serviva un giocatore compatibile con lui, e Ed non ha questa perimetralità. E tutte le squadre ambiziose stanno costruendo coppie di lunghi da Eurolega, come stazza. Cercavamo un giocatore dalla doppia dimensione – e non mi nascondo – finchè non è chiusa la questione del ripescaggio, da poter usare anche da ala forte con Mancinelli da tre in A1, e da 4/5 in A2 accanto a Stefano. Mi sono arrivate informazioni su Justin Knox che ha queste caratteristiche, e che dopo una carriera marginale rispetto ai grandi circuiti, a 28 anni con moglie e due figli cercava un’occasione di mettersi in luce in campionati maggiori. Ne ho lungamente parlato con Davide, e abbiamo fatto la rinuncia più dolorosa. Sono convinto che Ed troverà una buona squadra.
Mancinelli non ha bisogno di presentazioni, dico solo che si è detto disponibile a tornare a giocare da ala piccola come faceva anni fa in squadre serie.
Abbiamo aggiunto a roster Luca Gandini, uno dei giocatori più sottovalutati del panorama cestistico italiano. Io l’ho avuto a Trieste, e credo sia adatto al nostro basket e al nostro pubblico. Gandini è il giocatore che con 5 metri si svantaggio su Italiano contro Mantova lo rincorre e lo stoppa mandandolo in lunetta, e con quel gesto consente alla sua squadra di vincere la partita. E’ un giocatore che fa il lavoro sporco, che prende rimbalzi. Ho allenato Davide Cantarello, lungo intelligente e sottovalutato. Gandini me lo ricorda molto, ragiona sempre in termini di “noi” piuttosto che in termini di “io”. Ci darà un upgrade importantissimo.
L’idea di fondo è quella di avere 10 titolari veri, due per ogni posizione. In questa ottica si inserisce l’arrivo di Ruzzier, che è il playmaker più playmaker che esiste oggi in Italia. Ha programmato la sua crescita con intelligenza. Ha fatto un percorso di crescita a Venezia con Recalcati, poi è stato messo da parte da De Raffaele per far posto all’ennesimo playmaker americano. Noi non abbiamo bisogno di giocatori che ci salvino la vita, ma che facciano crescere la squadra. E l’arrivo di questi giocatori aiuterà la crescita di quelli che ci sono già. Chi capisce poco di questo mestiere potrebbe pensare che l’arrivo di Ruzzier possa nuocere a Candi. E invece no. Noi vogliamo che i nostri giocatori crescano per puntare all’altissimo livello. Quando Candi andrà all’Olimpia Milano non avrà accanto Selleri e Boniciolli, ma Kalneitis e Cinciarini. Ingaggiando Ruzzier e mettendo Campogrande come terzo competitor per il ruolo di playmaker, noi gli facciamo vivere – nel suo ambiente e in una squadra costruita per vincere le stesse situazioni che vivrà in Nazionale (dove non ha grandi competitori, se Messina sceglie come unica alternativa ad Hackett Poeta che nella partita decisiva non si è alzato dalla panchina) e all’Olimpia Milano o ad un’altra squadra di alto livello. Lo prepariamo a questa realtà. La volontà della società e mia di continuare a lavorare alla crescita di un ragazzo di 19 anni è assolutamente intatta, ma alzandosi gli obiettivi della società si alzano le difficoltà di ciascun giocatore, e quello che ho detto per Candi vale per tutti. Possiamo serenamente dire che abbiamo tre playmaker di alto livello come Ruzzier, Candi e Campogrande, poi esterni come Roberts, Montano e Raucci, abbiamo Mancinelli e Italiano che possono giocare da tre o da quattro, e due giocatori molto duttili come Gandini e Knox che possono giocare 4 o 5. Abbiamo alzato di molto la qualità tecnica della squadra.
La sfida sarà quella di pareggiare o superare le qualità morali della squadra che l’ha preceduta, e poi una situazione psicologica molto diversa. Adesso siamo i finalisti rinforzati e puntiamo alla vittoria. Ultima cosa: la posizione di Marco Carraretto. Marco sarebbe la ciliegina sulla torta in termini cestistici e di etica lavorativa per il gruppo. C’è un problema difficile da superare. Tra le sue legittime richieste economiche (che ha abbassato), il costo del parametro e quello della multa che noi dovremmo pagare avendo un under in meno, in questo momento il suo costo è non sostenibile. La grande stima che nutriamo tutti nei suoi confronti fa sì che non consideriamo la questione completamente chiusa come ho letto oggi. E’ solo un discorso di natura economica. Per tenere lui avremmo dovuto rinunciare a giocatori di 22-23 anni, e dobbiamo fare ragionamenti che esulano dal discorso gratitudine/amicizia/stima. Se trovassimo un supporto esterno che ci consentisse di tesserare Marco io sarei felicissimo di averlo anche l’anno prossimo.

Stiamo reclutando qualche prospetto, invado un attimo il ruolo di Federico Politi e dico che negli anni passati le società allestivano intere squadre giovanili e infatti fioccavano scudetti. Noi abbiamo fatto una scelta diversa. Su una base di giocatori bolognesi in ogni annata vorremmo inserire uno o due prospetti che saranno coinvolti nel discorso prima squadra. Faccio un nome che non dovrei fare perché non è un’aquila, ma Matteo Zanetti del 2001 si allenerà con noi. Visto che ho già dato una sberla a Candi darò un calcio nel culo anche a lui, se lo vedrò comportarsi come l’ho visto comportarsi a volte nei campionati giovanili. Ma i giocatori più di prospettiva che abbiamo in società potranno tutti giocarsi una chance. Come ho detto a un’agente tempo fa qui non si guarda alla carta di identità. Contano solo bravi e scarsi, chi è bravo gioca anche se ha 15 anni.

Io a volte ancora mi sveglio di notte perché penso a quando l’anno scorso non segnavamo per otto minuti di fila, otto, soprattutto quando non c’era ancora Valerio ma c’era chi lottava per la maglia, come è scritto qui fuori. Alzando la qualità tecnica dei protagonisti possiamo immaginare che quei lunghi periodi di sterilità possano essere risolti non solo dal sistema ma anche dalle qualità individuali dei nuovi. Inoltre ho visto Italiano, Montano e Raucci migliorati. La qualità complessiva della squadra sarà superiore, e conto che potremo lottare per una posizione migliore di quella di quest’anno, oltretutto con una serie di sfighe che non voglio ricordare. Dobbiamo essere pronti a giugno, e per fare questo bisogna mettere molta benzina nel serbatoio.

Gli allenatori bravi sono importanti, ma se uno non ha giocatori bravi non va da nessuna parte. I risultati intermedi non servono, quest’anno le prime di entrambi i gironi non sono andate in finali. Qui abbiamo il fattore PalaDozza, ma serve anche mettere benzina adesso. Partire bene e arrivare in riserva alla fine non serve a niente.

Il ruolo di Campogrande? Di giocatori che combinano talento, corpo e nervi come Luca ne ho visti pochissimi. Nessuno ha visto il Campogrande della prima settimana di ritiro, ha fatto un salto di qualità clamoroso, il più clamoroso che abbia mai visto nella mia carriera di allenatore. Lui è stato tagliato da Sacripanti per la Nazionale under20, il giorno stesso mi ha chiamato per chiedermi quando poteva venire ad allenarsi a Bologna. Non ha mai perso un pallone stupido, cosa che per esempio Candi ha fatto. Avrà anche minuti da ala piccola, ma l’obiettivo finale è quello di essere pronto a sostituire Candi nel momento in cui lui se ne andrà. Se non dovessimo andare in A1 l’anno prossimo – e non è scontato – credo che questo sarà il suo ultimo anno qui, ed è anche giusto. E sono convinto che a fine anno Campogrande sarà pronto a sostituirlo.

 

Ripescaggio? Non è mio compito occuparmene, dico solo una cosa. Al di là del diritto di una squadra di iscriversi alla competizione internazionale che vuole, è chiaro che si sta parlando solo di soldi, altro che “we are basketball”. Se un giorno io e te decidissimo di organizzare le Olimpiadi da privati, il primo anno si iscrivono Andorra, San Marino e Città del Vaticano, ma l’anno dopo anche la Polonia aderisce… però è sorprendente che in questo paese che lunedì tutte le 16 squadre italiane consegnano il plico in cui si impegnano a partecipare solo a competizioni FIBA, e il giorno dopo sono presenti al sorteggio di una coppa organizzata da un altro ente. Queste squadre dovrebbero fare la serie A1 perché se lo sono meritata e hanno grandi organizzazioni. Però che il lunedì consegnino una carta e il martedì participino al sorteggio e che questa roba passi in cavalleria… se uno lo fa nella vita normale, nella vita quotidiana c’è qualcosa che non funziona. Poi su espulsioni, minacce… ho la mia idea e me la tengo per me. Però questa è stata una cosa molto sorprendente, sia firmare il documento e dopo partecipare al sorteggio, sia il fatto che chi aveva minacciato punizioni si sia girato dall’altra parte. Se Virtus e Fortitudo parteciperanno alla serie A1 io non mi sentirei di aver rubato niente, e poi credo che tutto il movimento ne trarrebbe vantaggio. Poi decidano quello che ritengono più opportuno, noi continueremo a lavorare.

PLAYGROUND, COMUNICATO DEL 14 LUGLIO. OGGI LA FINALE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE