Di quelle cose che ti fanno sgranare gli occhi, se le guardi da esterno e semplicemente applaudendo lo spettacolo in campo. Tradotto, di quelle volte che ma siamo sicuri che parliamo di A2?. Di quelle che ti fanno invece venire voglia di far uscire il cuore dal petto e sbranarselo dalla rabbia, per come si sia recuperata, dominata e poi buttata via gara 1 di semifinale. Andando prima sotto per via di una difesa inesistente (il classico non gestire la prima linea, e facile poi approdare, per gli avversari, in area), poi finendo a +10 con i soliti noti, con un 49-29 di parziale dal 12’ al 28’. Infine, un batti e ribatti con uomini Fortitudo ormai pronti per le visioni fantozziane a causa della mancanza di ossigeno, uomini Casale delegati al suicidio, ma Tomassini che non ha avuto voglia di appoggiare il petto sull’altrui spada e farsi infilzare. Persa la prima, quindi, di quelle nelle quali la Effe almeno una deve portarla a casa, e disperato bisogno, nelle prossime ore, di qualcosa di più.

Qualcosa di più dalla panchina, perché non si può avere roster di 10, e poi liquidarne 2 o 3 a minutaggi omeopatici costringendo i titolari a 35’ di media. Serve maggiore fiducia da parte del coach, e magari maggiore prontezza: Amici sembrava connesso, Italiano non ha fatto in tempo, mentre Fultz, dopo un buon inizio, è collassato nelle ultime azioni proprio mentre Okereafor perdeva il controllo delle proprie mosse. Così è normale che, nelle battute decisive, Rosselli si sia fatto prendere dal panico e Mancinelli non abbia potuto arrivare a 40 punti. La forza di questa squadra deve essere la lunghezza, la capacità di trovare tante opportunità: ad affidarsi solo a 3 giocatori, qualcosa si perde. Qualche partita la si perde. Vero che ci si sta battendo il petto per una semifinale, in trasferta, persa alle ultime battute. Ma dovendo per forza di cose vincerne almeno una, a Casale, quella di ieri sembra davvero una occasione persa. Ci sarà la capacità di recuperare al volo, sapendo che poi il Paladozza sarà amico, tanto amico, ma non basterà per raggiungere la finale?

Just can’t get enough - Avesse messo pure l’ultima, Mancinelli avrebbe potuto fingere di avere 15 anni in meno e provare il draft NBA, dato che ormai pare non ci sia selezione all’entrata. La replica di Cinciarini alle problematiche iniziali. Il clima.

It’s no good - Serve ritrovare la lunghezza del roster, altrimenti si fa poca strada, soprattutto. E, per chi l’ha vista da casa, la cronaca di Sportitalia: possibile che ogni tiro dai sei metri sia considerato da 3 punti? O confondere di continuo Tomassini con il bolognese Tommasini? Alla prossima, che sará su TRC. Con la voce un po' più esperta, se possiamo dirlo, di Andrea Tedeschi.

(foto Junior Casale)

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