L’amaro pane delle giornatacce in trasferta è quello che si ritrova sul tavolo la Fortitudo, che esce ammaccata da Varese dopo 40’ in cui c’è stata partita per i primi 13’, poi basta. Lasciando agli avversari la fiducia di fare canestro più o meno ovunque, e non sapendo minimamente da che parte sbattere la testa davanti per reagire, lo svantaggio è diventato 10 nel secondo quarto, 20 nel terzo, rischiando di diventare 30 nel quarto. Shampoo per chi era in testa alla classifica, vedremo se solo di giornataccia si è trattato.

Minuto di applausi per la piccola Sveva, che ora gioca senza nessuno a farle infami sgambetti, e con Fortitudo a trovare vita grama in area, sia davanti che dietro. Simmons balza, Stephens fatica, ma si resta a galla con le iniziative degli esterni, Aradori in primis, con l’abuso del tiro da 3 (2/10 al 10’) a dimostrare qualche problematica a variare il proprio gioco. Uguaglianza sociale comunque, con Daniel a cercare di mettere qualcosa in più vicino al ferro, ed equilibrio rotto solo da una tripla di Peak per il 17-15 interno del 10’.

La bilancia inizia a pendere per Varese quando Bologna si scopre sofferente a metà campo, con 5 perse più o meno filate non sempre, a dire il vero, figlie della altrui pressione. Così, senza mai sbagliare al tiro ma arrivandoci di rado, la Fortitudo si allontana nel punteggio, con Varese che mostra equilibrio dentro-fuori: è forse il primo momento di difficoltà della F in campionato, 35-25 al 17’. Si torna a muovere il tabellone con qualche libero, ma è la difesa che collassa, prima davanti alle triple e poi davanti alle puntate al ferro di Vene. Deve arrivare la sirena a salvare il pugile che prende sberle ovunque, compreso Mayo da distanza ignorante all’ultima azione, 31-49 al 20’.

Aradori con due tiri risucchia un terzo del divario, ma se Jakovics segna perfino da sotto l’ascella di Daniel è chiaro che tutto è complesso. In attacco si rinuncia quasi totalmente all’andare in area, ma è dietro che continuano le beghe, con Varese a metterla sempre e, comunque, Fortitudo che non ha la giusta reattività. Si collassa a -22, si resta indietro ad ogni primo passo, si fa -23, poi i padroni di casa tornano sul pianeta mentre la Fortitudo non ha, ad ogni modo, la forza di capirci qualcosa. E’ 70-46 Varese al 30’.

Sul ponte sventolerebbe bandiera bianca, se solo non ci fossero da giocare altri 10’. Spazio per Dellosto, lasciando scorrere i minuti nella lunga attesa della sirena. Si rischia il trentello, poi nello sfilacciamento collettivo non c’è altro da raccontare.


(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI