Agribertocchi Orzinuovi - Fortitudo Flats Service Bologna, la cronaca
Agribertocchi Orzinuovi – Fortitudo Flats Service Bologna 65-66
Altra trasferta di sofferenza contro una squadra di bassa classifica, come era successo a Chiusi, altro forte rischio di lasciarci le penne, ma anche in questa occasione per la Fortitudo una vittoria che non sarà di quelle brillanti e meravigliose come in altre occasioni, ma che fa tanta classifica e, soprattutto, fa capire che il gruppo di Caja qualcosa lo riesce a trovare anche nelle giornate dove non si trova la quadra per fare tutto bene. Orzinuovi si tiene in equilibrio per tutta la gara pur con le assenze di Zugno e Trapani, spreca, e forse è anche questa la forza di chi è capolista non a caso: sfruttare tutte le occasioni, anche le debolezze di chi potrebbe fare male ma, alla fine, rimane spuntato. Ok in ogni modo, dai.
La cronaca
Si parte come se la musichetta messa a palla dal tavolo bresciano, dedicata alla Fortitudo, fosse l’antica “Pigramente signora” cantata decenni fa da Patty Pravo: attacchi un po’ pigri, appunto, difesa non sempre pronta, e lento vantaggio casalingo su un tabellone che ben poco, comunque, si muove. Freeman si morgillizza con 3 falli in 6’, un po’ di Aradori per restare in equilibrio, più teoria che pratica, 16-14 interno al 10’.
Un atroce tiro sbilenco di Conti si trasforma in tabellata per il +3, ma come sempre serve tornare dai titolari per evitare cali di tensioni e parziali negativi. Orzinuovi ha troppe assenze e si sfilaccia, Bologna non è però abbastanza sul petto per approfittarne: Aradori sembra l’unico non appesantito dal Natale, mentre qualcosa arriva da Sergio e Giordano. Nessuno però riesce anche solo a dare una parvenza di volontà di prendere la maniglia della gara, ed è 31 pari al 20’.
Un attimo di attenzione, e sembra che sia la volta buona con un massimo vantaggio di +5. Un attimo di disattenzione, e si torna di nuovo con una narice fuori dall’acqua e una invece sotto. Nulla di interessante da segnalare, se si può dire, se non un clima collettivo di buona volontà ma poca incisività. Due volte Jorgensen beffa Giordano, 49-48 interno al 30’.
Sempre troppa polvere sulle mani e nella testa dei bolognesi, ma come sempre gli algoritmi sono indecifrabili: si affronta il possibile -6 e un attimo dopo si va sul +6, e dove non riesce l’attacco arriva la difesa, che due volte stoppa Jorgensen in penetrazione riuscendo, quindi, a tenere sempre un manipolo di punticini di vantaggio. Però Orzinuovi non demorde, rientra a -1 mentre Freeman esce per falli, ed è sospiro di sollievo quando il contropiede del possibile sorpasso bresciano diventa apertura di contropiede, stavolta, per Bologna. Si è più volte graziati, Aradori prova a chiuderla ma non riesce, però Leonzio non ha abbastanza tempo per costruirsi un tiro che arrivi a canestro. Va bene anche così, ecco.