Luca Dalmonte è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio in merito all'arrivo di Antimo Martino alla Fortitudo, che è stato suo assistente a Roma.
Ecco un estratto delle sue parole.

Antimo ha avuto la fortuna di lavorare con tanti capi allenatori di grande spessore, eccetto il sottoscritto, da cui è riuscito a "rubare" molte piccole cose che, sommate, gli hanno permesso di crearsi una cultura propria Martino non scimmiotta nessuno, ma esprime le idee che ha metabolizzato nella sua esperienza. Basta vedere la pallacanestro che ha espresso la "sua" Ravenna, che ha avuto nel sistema, nell'organizzazione e nell'identità i propri tratti distintivi.
Cosa può fare alla Fortitudo? La gente della Fortitudo mi ha insegnato una cosa: la priorità è sacrificarsi e dare tutto per la maglia. Credo che Antimo, pei l'impegno e l'attitudine quotidiana a dare tutto nel proprio lavoro, non avrà problemi.
Cosa è mancato alla Fortitudo per arrivare fino alla fine nei playoff? I due giocatori americani. Non è un mio giudizio, ma un dato di fatto. La Fortitudo è stata l'unica squadra nei playoff senza due americani, perché McCamey, di fatto, non ha giocato e Okereafor non era uno straniero di livello per l'Aquila.
Amato è un obiettivo della Fortitudo. Mi tolgo dal giudizio e dalla analisi, dal momento che siamo competitor della Fortitudo per avvalerci delle prestazioni di Amato. Al momento il giocatore è free agent, ma vorremo che giocasse a Verona anche nella prossima stagione.
Verona punterà alla Serie A? Molti si fanno ingolosire dalle tre promozioni, ma noi preferiamo guardale le cinque in palio nei prossimi due anni.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91