GENNAIO
L’anno nuovo si apre, sull’eco della diatriba Sabatini/Mascellani, con Scoonie Penn che si accasa all’Olympiacos. Mentre il patron comincia a parlare dei problemi del Bologna FC, la Virtus vince a Cremona, con Pesaro e con Roma, staccando il biglietto per le Final Eight, la cui sede, dopo una polemica eterna, viene stabilita ad Avellino (ma con organizzazione Sabatini). Il mese bianconero si chiude con le sconfitte a Siena e Montegranaro. I Forever Boys festeggiano il trentennale.

FEBBRAIO
Febbraio è il mese delle Final Eight di Avellino dove la Virtus, per la quarta volta consecutiva, arriva in finale e viene sconfitta onorevolmente da Siena. Prima e dopo le vittorie con Biella e Teramo, e qualche immancabile polemica, questa volta tra sponsor (di Virtus e di Lega) per l’evento di Avellino. Scompare Paola Porelli, moglie dell’Avvocato.

MARZO
A parte la sconfitta di Milano, è un bel mese per la Virtus, che batte Varese ma soprattutto espugna Avellino e Caserta in una settimana, meritando il secondo posto in classifica. Scoppia però il caso Moss. Il giocatore sta fuori oltre due settimane per un problema al gomito rifiutando le cure, ma soprattutto si comincia a parlare delle sue “avventure” notturne tra donne e alcool.

APRILE
Il sabato di Pasqua la Virtus batte Ferrara a fatica, e patron Sabatini non gradisce i mugugni di parte del pubblico, definito di “nostalgici rompimaroni”. La Virtus e Righetti si separano, mettendo fine a un rapporto disastroso. Ma dopo una bella vittoria a Treviso arriva la doccia fredda: Petteri Koponen ha finito la stagione, con tanto di polemica tra i medici bolognesi e finlandesi. La stagione comincia a virare a sud con le sconfitte di Pesaro e con Cremona.

MAGGIO
Darius Washington preferisce Roma, pertanto per sostituire Koponen viene firmato Aaron Jackson, che non farà male. Sabatini esplode con Lardo (l’avrei messo sotto con la macchina) dopo che il canestro di Spizzichini “regala” alla Virtus la differenza canestri nella sconfitta di Roma, e quindi il lato del tabellone di Siena. C’è l’audizione alla procura federale, ma il caso si sgonfia subito. La Virtus chiude quinta la regular season. Salta Erceg già firmato, e arriva Kangur, che renderà oltre ogni aspettativa. C’è quindi la serie con Cantù, senza fattore campo, e senza colpi esterni. In mezzo a grandi polemiche tra Sabatini e i canturini i bianconeri vanno sotto 2-0, pareggiano in casa col recupero miracoloso di Collins, e terminano la stagione a testa alta in gara5 a Cantù, dove Sabatini arriva scortato da 10 buttafuori. Moss e la signora Blizzard “festeggiano” la fine della stagione su Twitter.

GIUGNO
La Virtus vince il campionato under 19 (ospitato a Casalecchio) battendo in finale Siena per 68-59, nonostante l’infortunio al suo leader Moraschini. Sabatini dichiara che è il suo giorno più bello da patron virtussino, e pochi giorni dopo compra il Gira Ozzano per dare spazio ai suoi giovani. Sul fronte mercato la Virtus ufficializza Amoroso, mentre si comincia a capire che per Andre Collins non ci sarà spazio. Il mese si chiude con la partita di addio di Gus Binelli al PalaDozza, con qualche strascico tra lo stesso Binelli e Sabatini sul fatto che l’evento non sia stato organizzato insieme alla Virtus. Si fanno offerte a tutti i giocatori di Cantù, soprattutto Markoishivili, ma non ne sarà accettata nemmeno una.

LUGLIO
Mese di mercato, ovviamente. Confermati Lardo e Faraoni, insieme a Koponen, Moraschini e Sanikidze. La Virtus ufficializza Kemp, Gailius, Martinoni, Parzenski, Homan. Parte la campagna abbonamenti congiunta col Gira, e vengono liberati Collins e Maggioli, che firmano subito a Pesaro e Jesi. E’ anche il mese del crac Fortitudo. Sabatini si dice dispiacuto, e mette a disposizione il titolo del Gira, per il quale chiede il PalaDozza e il ripescaggio in LegaDue con tanto di polemica a distanza con San Severo. A fine mese, dopo un lungo tira e molla con Teramo, viene firmato anche Giuseppe Poeta.

AGOSTO
Mese tranquillo, con presentazioni varie, raduno e consueto ritiro a Cortina. Arriva il giovane svedese Viktor Gaddefors, ma soprattutto arriva Kennedy Winston. Valencia non lo giudica fisicamente affidabile, la Virtus prende la palla al balzo e lo firma, dopo accurato controllo medico al ginocchio.

SETTEMBRE
Mese di precampionato, con tante amichevoli con luci e ombre per Lino Lardo e i suoi. Viene firmato il giovane talento ceco Adam Pecachek, e Claudio Sabatini, con Alessandro Cecchi Paone, annuncia la collaborazione della Virtus con la squadra gay del Boga Basket. L’ultimo giorno del mese Brett Blizzard lascia la macchina all’aereoporto e scappa, tornando a casa.

OTTOBRE
C’è la Supercoppa, e Siena riparte da dove aveva terminato, travolgendo la Virtus senza Winston. C’è anche il campionato: si parte con la vittoria rocambolesca con Cantù, firmata dalla tripla di Koponen. Sabatini esagera nelle “manifestazioni d’affetto” rivolte ad arbitri e tifosi canturini, e viene inibito. A Brindisi i bianconeri perdono sul filo di lana, ma si rifanno l’ultimo giorno del mese sconfiggendo Avellino. Nel frattempo, si scopre che Moraschini e Baldi Rossi sono indagati per una presunta rissa in discoteca risalente al mese di aprile.

NOVEMBRE
Viene presentato l’accordo territoriale per la Futurshow Station, progetto immobiliare e commerciale legato al palazzo di Casalecchio, alla Virtus e a Sabatini. I bianconeri intanto vincono a Pesaro e Caserta, e veleggiano col ragguardevole record di 4-1. Gli infortuni a Sanikidze e Winston (al ginocchio “cronico”) cambiano tutto, però. La coperta ora è cortissima, e i bianconeri perdono in casa con Montegranaro e a Varese, colpiti dagli ex Ford (che festeggia su Twitter) e Righetti. Nel frattempo, scoppia la grana Bologna FC, e patron Sabatini comincia a dedicarsi anima e corpo nel tentativo di salvare e acquisire la società rossoblu.

DICEMBRE
La querelle Bologna raggiunge il suo apice. Sabatini ce la mette tutta, è onnipresente mediaticamente e attacca, ricambiato, Cazzola e Consorte: partono querele incrociate, la Virtus è messa a disposizione per pagare gli stipendi del BFC, e per trattare con Porcedda Sabatini va anche a Roma e Cagliari. Alla fine - però - è la cordata di Consorte e Zanetti a prevalere. Si torna quindi a parlare di Virtus al PalaDozza, con Sabatini che chiede e ottiene un colloquio col subcommissario Formiglio, previsto a gennaio.
Nel frattempo, la Virtus perde con Treviso (anche qui decisivo un ex, Bulleri), vince a Sassari, perde in casa con Milano, con annesso epilogo polemico Sabatini/Mordente/GIBA. Ci sono infortuni più o meno per tutti: Winston, Poeta, Sanidkize, e di gioco se ne vede poco. Comincia a serpeggiare la voce che vorrebbe Lardo in bilico. Il giorno di Santo Stefano una prova monstre di Petteri Koponen e tanta fortuna salvano la Virtus (e forse Lardo). Cremona è battuta dopo tre supplementari e la Vu Nera chiude il 2010 dove aveva finito la stagione scorsa: al quinto posto in classifica. Intanto Blizzard rescinde con la Virtus e si ricicla come commentatore TV a casa sua e, last but not least, scoppia il caso Kemp, tuttora non risolto. Dopo Sassari Celly torna a casa per assistere la (bis)nonna, che morirà il 26 dicembre, e non risponde a due convocazioni della società. Ultimatum vari, taglio, reintegro con multa, mercato sì o no: al momento permane ancora una situazione di stallo.
VIRTUS, SOLUZIONE IN 48 ORE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE