FORTITUDO - TREVISO GARA 3, IL PREPARTITA
Sorrentino e Lamma. La stessa coppia di esterni di sei anni fa, con la differenza che la categoria è diversa e che il tempo ha dimostrato la poca continuità del primo e l’anzianità di quell’altro. Con l’aiuto del giovin Campogrande e la speranza che Montano possa ogni tanto far anche regia e non solo finalizzazione, questa sarà la coppia di play fortitudini domani, anche se c'è la speranza che Candi possa già essere arruolato e, nel caso, abile per anche qualche minuto. E l’altra speranza è che il duo possa avere rendimento migliore dei propri gusti musicali, essendo il primo un grande fan di Gigi D’Alessio e avendo il secondo, in camera, il poster di Franco Califano. Califfo che, è chiaro, quando cantò Non escludo il ritorno prevedeva quello che sarebbe successo all’ex ex.
Questa è la Fortitudo che domani sera dovrà tenere il servizio, con i limiti dell’attuale roster e con la curiosità di capire se le scorie mentali del -45 di martedì saranno state liquidate. Sapendo che certe batoste possono avere reazioni positive (del tipo adesso ti faccio vedere io, a te che hai abusato di un mio momento di debolezza) o negative, considerando cioè crisi esistenziali e simili. Difficile che ci possano essere istinti suicidi, in Fortitudo, ricordando che il vissuto fin qua fa sì che la truppa meriti indulgenza per quanto avvenuto in gara 2. Ora c’è la terza, con un Paladozza che rischia di essere, sonoramente parlando, una bolgia come – o forse anche più di – quando ci si giocava scudetto o Euroleghe. La stessa cosa successa al Palaverde, che è sembrato molto più caldo di quando ci giocavano i Garbajosa e compagni. Il motivo? Semplice, forse: un tempo si giocava per avere qualcosa. Ora, dopo tutte le traversie societarie recenti, le due squadre giocano per dimostrare di essere qualcosa. Ed è questo che rende le sfide ancora più pepate.
Ma può, questa Fortitudo, fare sua gara 3? In teoria sì, anche con le assenze sparse, perché finora non c’è mai stato, a Bologna, un go-to-guy difficile, nel caso, da sostituire: si è sempre giocato e vinto di collettivo, con tanti giocatori importanti e nessuno indispensabile. E, quindi, insostituibile: chiaro se ne mancano uno e tre quarti la cosa si complica, ma non si chiede a nessuno, nello specifico, di fare il Flowers o il Candi. Solo, che ognuno dia un mattoncino e mezzo in più dell’abituale. Sperando che la bolgia paladozziana sia un plusvalore e non, come successo tante volte nella storia fortitudina (piena di gare casalinghe con clima torrido finite poi in vacca), una mano che ha strozzato i propri cari. E che il clima sia, come si suol dire, da battaglia senza che nulla capiti oltre il proprio tifo. Banale dirlo, ma così deve essere.
Si gioca sabato, ore 20.30, solo diretta Sky. PalaDozza esaurito, senza tifosi ospiti.