L'ex Fortitudo Matteo Chillo, promosso in serie A con Treviso, è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

Sono contento. Stravolto ma molto contento. I playoff di A2 sono massacranti, arrivi alla fine che la stanchezza quasi ti toglie la forza per esultare. Ma adesso qui facciamo festa. E io un campionato non l'avevo mai vinto.
È la risposta a chi chiedeva perché proprio Treviso? Diciamo che è la dimostrazione che è stata una scelta giusta, anche se io non ho mai avuto un dubbio. L'ho detto tante volte, sono andato a Treviso perché la società e l'allenatore hanno puntato su di me, mi hanno voluto con grande decisione. E diciamo che hanno avuto ragione, sia loro sia io.

E'  una rivincita personale? Ma no, non avevo niente da dimostrare a nessuno. Alla Fortitudo è andata come è andata. Da giocatore avevo solo una gran voglia di riprovarci, ed ho trovato una squadra con le mie stesse ambizioni.

A Treviso l'hanno presa in giro per il suo tifo Fortitudo? Sì, certo. Ma fa parte del gioco. Io non ho mai nascosto il mio passato, sarebbe stato inutile: si sa chi sono e da dove vengo. Gli sfottò ci stanno, quando sono fatti nel modo giusto. E comunque quando vinci è più facile, sul passato ci si mette una pietra sopra senza problemi.

Suo padre, supertifoso Fortitudo? Contento per me. Non ha mai smesso di andare a vedere la Effe, nel suo solito posto. Cos'altro poteva fare?

1400 ISCRITTI PER IL CANALE TELEGRAM DI BOLOGNABASKET
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI