Michael Umeh è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Ecco le sue parole:

La guardia, che ha compiuto 32 anni proprio ieri, è la prima punta dei bianconeri: Ho fiducia in me stesso e vedo che anche gli altri ne hanno. Mi prenderò delle responsabilità nei momenti cruciali delle partite, l'ho fatto per gran parte della mia carriera. Più si alza la posta in palio e più mi piace giocare. Segnare il canestro vincente o fare la giocata decisiva è qualcosa che sogni fin da bambino quando giochi in cortile.

Come procede il suo inserimento in questa Virtus? Mi trovo a mio agio. Conosco il modo di giocare di Ramagli mentre fra i compagni ho giocato con Ndoja, un buon giocatore che prende sempre le decisioni giuste.

Prima dello stop con Verona, la preseason della Virtus era stata perfetta. Vogliamo essere una squadra vincente e siamo più avanti rispetto a dove pensavamo. Ora sarà importante mantenersi su questi livelli e poi cercare di migliorare il più possibile.

Si è presentato dicendo che deve completare, con Ramagli, il lavoro interrotto a Verona due anni fa quando non arrivò la promozione. È questo l'obiettivo? Il nostro obiettivo è cercare di essere competitivi per provare a tornare in Serie A. La Virtus ha una storia prestigiosa e sono sicuro che nessuno sia contento della discesa in A2. Mi aspetto di essere fra i top team.

Sembra molto preparato sul passato di questo club. Ho fatto molte ricerche e ne ho sentito parlare molto. La cosa che mi ha più impressionato sono i tanti successi la cultura vincente di tutta la gente che ha a che fare con la Virtus. Noi speriamo di prolungare questa tradizione di vittorie in questa stagione.

Come è stata l'esperienza a Rio? Capita una volta nella vita. Era il mio sogno e sono riuscito a realizzarlo e si è trattato del momento più alto della mia vita sportiva.

Nel villaggio ha familiarizzato con qualche atleta di altri sport? Ho visto leggende come Phelps o Simone Biles, è bello essere a contatto con i migliori atleti del mondo.

Com'è il suo rapporto con la Nigeria, dalla quale i suoi genitori si sono trasferiti a Houston a inizio anni '80? La Nigeria è casa, da bambino ci tornavo con i miei genitori. Mia moglie è nigeriana, la prossima estate ci torneremo perché ho molti parenti là e voglio fare conoscere a mia figlia i suoi nonni.

A Houston è cresciuto negli anni dei due titoli NBA. Sono stati i migliori anni nella storia del basket della città. I Rockets erano guidati dal miglior giocatore nigeriano di sempre, Hakeem Olajuwon. Per me è stato un modello.

Bologna è sinonimo di derby con la Fortitudo. La sfida torna dopo 7 anni. Ne ho sentito parlare molto e so quando sia alta la rivalità. Quelle sfide saranno fra i momenti più importanti della stagione, non vedo l'ora di viverle e mi sto preparando per questo. Vogliamo fare felici i tifosi.

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