E adesso, l’unico errore da non fare è quello di ripetere quanto fatto l’anno scorso con Brescia, quando si esagerò, forse, nei festeggiamenti del post gara 4 arrivando alla bella, quindi, totalmente spompi. La Fortitudo compie uno dei suoi miracoli casalinghi da semifinale, andando a ribaltare una partita che era stata persa così tante volte, e soprattutto così pesantemente, da aver già fatto iniziare, un po’ ovunque, la modalità dei saluti di fine stagione. Invece, con il pubblico arrivato quasi fino a bordo campo per sostenere – senza alcun tipo di esagerazione, è da puntalizzare – la propria gente, c’è stata la remuntada bolognese, il collasso giuliano, e l’esaltazione di Candi che, da duecento metri, ha messo tripla decisiva. Candi, quello che per buona parte del girone di ritorno, da 3, non l’avrebbe messa nemmeno in un videogioco truccato.

Gioia collettiva, andando a ripescare un Montano rimasto al palo in gara 3, scoprendo che Legion anche qui, se gli viene chiesto, può dominare l’attacco, e riuscendo quindi finalmente ad avere roba anche dalle seconde linee, cosa che invece a Trieste non è riuscita. Comunque sia, chissenefrega: come nelle sconfitte, anche le vittorie sono roba, nei playoff, che diventano roba morta al quarantesimo. E che non devono essere né ricordate né dimenticate. Anche in occasioni come queste, con Boniciolli che è uscito dalla conferenza stampa quasi portato in trionfo da chi era sceso a sentirlo. Per il resto, ne riparliamo giovedì: di certo, questa squadra, di morire non ne ha proprio voglia, anche quando altrove si iniziava a ridacchiare su tensostrutture, Tiziani Ferri, Palanord e quanto altro.

Poi, chiaro, ora si dovrà organizzare gara 5. Sperando che arrivi il prima possibile, dato che la vigilia sarà di polemiche, ricorsi sul campo squalificato, questure, trasferte, biglietti, divieti, e tutto il resto. Commenti chi vuole: per ora, almeno qua, restiamo al basket giocato. E alla necessità di andare a vincere su un campo imbattuto da 21 partite.


Shine on you crazy diamond - I cinni bolognesi. Il pubblico. Legion bravo a capire che per vincere doveva attivare i compagni. Tutto il resto. L’orgasmo collettivo.

Another brick in the wall - Diciamo gli eccessi orgasmici finali, visto che dalla Federazione è arrivata la squalifica.


(Foto di Fabio Pozzati)

FORTITUDO, ALTRE FOTO DI GARA4
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