Meo Sacchetti è stato sentito da Giuseppe Sciascia per la Prealpina. Un estratto dell'intervista.

"Siamo riusciti a stupire ottenendo risultati che nessuno si aspettava. Ci ha aiutato l'unità di un gruppo che sin dai primi raduni è stato molto compatto: siamo partiti senza alcuna pressione, poi l'impresa di Belgrado ci ha regalato un'avventura eccitante come quella vissuta a Tokyo. Ho trovato ragazzi entusiasti e disponibili a fare squadra e a dare il massimo per la maglia azzurra: logico che i risultati ci abbiano dato una grande spinta, ma la predisposizione dell'inizio è stata subito positiva. Si vedeva che il clima all'interno del gruppo era molto coeso, i messaggi importanti sono giunti fin dalla preparazione.
Ho visto tanti giocatori molto migliorati e questi elementi che in passato non erano stati protagonisti ci hanno messo tanto del loro. Però l'entusiasmo c'è stato da parte di tutti e sprazzi positivi li abbiamo avuti da molti: certo, lo spazio per 12 giocatori è impossibile trovarlo, soprattutto in partite molto tirate. Abbiamo avuto molto dalla panchina, ricordo l'impatto di Vitali e Ricci a supporto del gruppo dei protagonisti in cui però tutti hanno reso al meglio.
Si migliora soltanto all'estero? Nel nostro campionato magari gli italiani sono più coccolati e invece da straniero devi rendere subito, però anche il campionato italiano ha permesso la crescita di elementi come Tonut e Pajola che sono stati fondamentali per noi.
Il futuro? Ormai ho una certa età e so come vanno le cose per un allenatore. Sono molto convinto delle mie idee, ho bisogno di trovare delle risposte a quel che io do, cosa che ad esempio è accaduta col gruppo azzurro di questa estate. Il mio futuro in azzurro? Non ho più nulla da dimostrare nel mio modo di essere, sono contento di quel che abbiamo fatto in questi mesi e voglio godermi questa soddisfazione. Finché guiderò la Nazionale sarò contento, quando lascerò il posto a un altro coach tiferò lo stesso per l'Italia"

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