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Mirza Alibegovic, capitano di Udine e figlio di Teo, è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.

Un estratto delle sue parole. 

Con che stato d'animo arriverete al big match con la Fortitudo?
Affrontarla fa sempre un certo effetto. Sfideremo una squadra molto preparata e molto bene allenata, con giocatori molto esperti per la categoria. Sarà una partita difficilissima, ma noi siamo carichi: le sei gare che disputeremo da qui alla fine della regular season saranno fondamentali. La prossima settimana ne giocheremo tre, in casa con la Fortitudo e in trasferta a Milano e a Cento. Se riuscissimo a vincerle tutte e tre, la matematica promozione in Serie A si avvicenerebbe decisamente.
All'andata la Fortitudo ha meritato di vincere, soprattutto perché ha avuto un approccio al match migliore del nostro. Nel corso della partita siamo riusciti a rientrare, ma qualche loro difesa e qualche rimbalzo in attacco concesso da noi hanno permesso alla Flats Service di conquistare la vittoria. Oggi è terza assieme a Cantù e a due sole lunghezze da Rimini che è seconda: parliamo di una grande squadra.

Come si può battere questa Fortitudo?
Bisognerà pareggiare l'intensità che esprime in partita: se ci riusciremo, emergerà la nostra maggiore qualità tecnica. Sarà una sfida emotivamente e fisicamente tosta. Dovremo cercare di far correre giocatori come Fantinelli, Freeman, Bolpin e Mian.

Dopo i precedenti delle ultime sfide tra Fortitudo e Udine, cosa ha scommesso questa volta con suo padre Teo, vicepresidente dell'Aquila?
L'anno scorso ho vinto e ho pagato io la cena. Quest'anno ho perso e ho pagato sempre io. Adesso con papà non scommetto più (nda, ride).

In famiglia siete tutti tifosi fortitudini a parte suo fratello Amar, giusto?

«Sì, ormai Amar si è convertito alla Virtus, avendo contribuito a scrivere la loro storia. Ci può stare. Io, Denis e i miei genitori siamo fortitudini».

Se entrerà ai playoff, l'Aquila potrà ambire seriamente alla promozione?
«In tempi non sospetti ho detto che, in un ipotetico playoff, la Fortitudo è l'avversaria che non vorrei mai incontrare, perché è la squadra più intensa del campionato: se in regular season arriva seconda o terza e beneficia del fattore campo, può diventare la bomba dei prossimi playoff».
 

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