Sono tanti gli sportivi famosi che una volta terminata la carriera agonistica si sono reinventati professionisti del tavolo verde. Tanti i calciatori, dall'ex stella del Parma Thomas Brolin all'ex terzino della Roma John Arne Riise, solo per citarne alcuni e nemmeno i più famosi. Tanti anche i tennisti diventati Pro da Boris Becker a Yevgeny Kafelnikov.
Anche altri sport come il football americano hanno espresso talenti dell'hold'em come Richard Seymour, tre volte campione del Super Bowl che nella sua carriera da pokerista ha già vinto oltre 600 mila dollari facendo segnare un'ottima prestazione ai WSOP del 2019 riuscendo a chiudere 131° su oltre 8000 giocatori.

Per quanto riguarda il mondo del basket nell'NBA sono molte le stelle che hanno coltivato il pallino del poker sia durante che dopo l'attività agonistica. A tal proposito vale senz'altro la pena citare forse il più famoso di tutti, Paul Pierce, un simbolo dei Boston Celtics con ben 12 stagioni all'attivo con la squadra del Massachusetts che in diverse sue interviste ha già più volte espresso la sua passione per il poker sportivo. Sia online che dal vivo Pierce ha raggiunto ottimi risultati potendo già contare numerose partecipazioni alle World Series of Poker. Come Pierce anche Tony Parker, altro grande dell'NBA con ben 15 stagioni nei San Antonio Spurs, è un habitué del tavolo verde. Affiliato in passato ad una delle tante sigle del poker online, la superstar del parquet di origini belghe non ha per la verità mai vinto cifre importanti. Risultati non certo eccellenti anche per Shawn Marion che nella carriera da Pro non è riuscito ad incassare più di 5000 dollari pur avendo dichiarato di continuare a divertirsi da matti confrontandosi con i campioni dell'hold'em nelle sue apparizioni ai WSOP. Altri volti noti dell'NBA con il pallino del poker sono Andrew Bogut, Russell Westbrook e Klay Thompson mentre forse non tutti sanno che Doyle “Texas Dolly” Brunson, 10 braccialetti vinti ai WSOP e oltre 6 milioni di dollari incassati in tornei live, fu una promessa del basket. Ai tempi del college Brunson arrivò ad essere selezionato dai Minneapolis Lakers (gli odierni Los Angeles Lakers) prima di essere scartato dalla loro franchigia per un infortunio al ginocchio che gli precluse la carriera agonistica nel basket professionistico.
Interessantissimo a proposito della passione dei cestisti dell'NBA per il poker anche il celebre spaccato di vita raccontato da Spike Lee in una sua intervista di qualche anno fa. Il regista statunitense ebbe infatti modo di raccontare di una mitica sessione di poker con il Dream Team degli USA. L'occasione del rendez-vous furono le Olimpiadi di Barcellona e Lee, al seguito del team statunitense, si ritrovò al tavolo da gioco con la crème de la crème del basket dell'epoca. A questo leggendario quartetto di poker parteciparono infatti Magic Johnson, Michael Jordan e Charles Barkley che fecero le ore piccole con il regista nonostante gli impegni sportivi. Oltre a svelare la passione per le carte di questi mostri sacri del basket, l'aneddoto la dice lunga sulla sicurezza di questi fenomeni del parquet che vinsero le Olimpiadi del '92 a mani basse praticamente scherzando con le altre selezioni che si trovarono ad affrontare.
A questa epica partita non poté partecipare anche Dennis Rodman, uno degli sportivi più eccentrici del mondo anche lui con il pallino del poker, fatto fuori dal dream team dal coach Chuck Daly. La liaison tra “the worm” e il poker è dimostrata anche dalla sua partecipazione a Celebrity Poker Showdown, uno show televisivo statunitense andato in onda su Bravo dal 2003 al 2006 nel quale l'eccentrico cestista ebbe modo di dimostrare la sua abilità sul tavolo verde raggiungendo anche la fase finale del gioco nel 2004.



Tra i professionisti del basket italiani vale senz'altro la pena citare Luca Vitali, playmaker cresciuto nella Virtus Bologna attualmente in forza alla Leonessa Brescia che in una sua intervista di qualche anno fa sottolineò le sue sane e semplici passioni: “Basket, poker e grigliate”. Un altro mostro sacro del basket tricolore, sempre cresciuto nella Virtus come Vitali, è Marco Belinelli. Il cestista dei San Antonio Spurs riguardo al poker giocato non ha mai espresso commenti rimarcabili ma è noto ai tifosi come Pokerface per la sua proverbiale freddezza e impassibilità sul parquet.

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