Virtus, il punto dopo il doppio turno casalingo
La Virtus lotta sempre, facendosi apprezzare dai suoi tifosi, ma perde. E’ questa la sintesi dell’ultimo periodo di Eurolega, in cui i bianconeri sono arrivati alla quarta sconfitta in fila, quinta nelle ultime sei. Ovviamente ogni velleità di post-season è andata da tempo, e si gioca solo per concludere la stagione nel modo migliore, ma dal doppio turno casalingo sono emersi in maniera evidente a tutti i problemi della squadra (corta) priva di Clyburn e Zizic. Le energie sono quelle che sono, e ieri una partita che pareva in mano ai bianconeri è stata persa incassando un parziale di 5-23 negli ultimi minuti. Crollo fisico, senz’altro, ed errori pesanti di Shengelia e Cordinier, ma anche gestione poco comprensibile di Ivanovic, che ha riproposto tardivamente un ispirato Tucker e soprattutto ha giocato pochissimo con l’unico lungo di ruolo, Diouf, col risultato di avere grossi problemi a rimbalzo nel finale.
Ieri è arrivata la sconfitta numero 19 dell’Eurolega bianconera, e soprattutto la certificazione che molto difficilmente si andrà oltre il 16° posto, dato che chi precede ha quattro vittorie di vantaggio, a otto giornate dalla fine. Il risultato del campo conta il giusto (o anche meno) in ottica rinnovo della licenza, però certamente la Segafredo non ha il 16° budget, il che fa capire le tante cose che sono andate male in questa stagione. In particolare - dal punto di vista tecnico - ne citiamo una: praticamente ogni squadra (di Eurolega e non solo) ha un handler in grado di battere l’uomo e creare a giochi rotti, a cui affidare la palla nei momenti di crisi. Con Parigi, parlare di TJ Shorts viene facile. La Virtus non ha questo tipo di giocatore, e anche una volta sbloccato (finalmente) il mercato non è riuscita a trovarne uno simile. E’ arrivato Justin Holiday, che è un giocatore diverso, ottimo difensore e tiratore: in America direbbero “3 and D”: per farlo rendere va innescato.
Al netto di tutto, l’Eurolega va semplicemente terminata nella maniera più dignitosa possibile, non si può fare di più. Quel che conta ora sono Coppa Italia - la prossima settimana a Torino - e campionato, con la fine della regular season e i playoff da maggio in poi. In Italia il livello fisico è nettamente diverso, e le possibilità di far bene ci sono tutte. Bisognerà comunque migliorare, e arrivarci pronti.