Alla vigilia di gara 3 di finale (domani ore 18, diretta Sky), le parole di Matteo Boniciolli.

Intanto, infermeria. “Compatibilmente con questo periodo dell’anno abbastanza bene. Candi meglio, il braccio di Italiano così così ma lui ha una sopportazione del dolore alta, per cui sarà in campo”

Non si rischia di pensare che al Paladozza sia facile? “Non sono Berlusconi che pensava che la sua discesa in campo sarebbe stata sinonimo di vittoria. Se siamo qui è perché ce lo siamo guadagnati, poi è normale che questa atmosfera è qualcosa che non si trova altrove, paragonabile ai grandi campi storici della grande pallacanestro europea, ed è per questo che tanto vogliono giocare qua. E’ altrettanto chiaro che dal pubblico dobbiamo meritarci appoggio, anche se la sfida è su elementi di natura fisica, tecnica e mentale. Il pubblico è un valore aggiunto, da quando sono qui abbiamo perso solo una volta per un tiro fortunato. Sarà una gara di durezza incredibile, perché nelle serie a 5 le decisive sono la prima e la terza. La prima l’abbiamo persa per meriti loro e demeriti nostri, vediamo ora di fare meglio. Mi dicono che sono ripetitivo, ma non dimentichiamo mai che l’anno scorso eravamo in quarta serie, siamo senza un americano e puntiamo a salire in A1”

Come la vive? “Mi sto divertendo. Non è da tutti vedere il proprio lavoro concretizzarsi, spesso le cose finiscono e si rischia di dare ad altri le colpe. Io non mi sono mai lamentato, e da quando sono qui grazie al lavoro di tanti sta succedendo quello che ci si immaginava, forse anche qualcosa di più”

E la squadra? “Bene. Al di là dell’esito, l’alto livello è una abitudine, e questo vuol dire essere sempre molto esigenti verso se stessi. Restassimo in A2, compatibilmente con i programmi della società, non saremmo l’anno prossimo la neopromossa con il grande nome sulle spalle, ma saremmo la finalista, e quindi dovremmo fare bene. Andassimo in A1, punteremmo ai playoff. A parte il budget, chi viene alla Fortitudo deve essere pronto a lottare sempre per grandi obiettivi. L’altro giorno abbiamo fatto una riunione vivace, abbiamo fatto presente ai giocatori le cose che non hanno fatto bene, e questo è il dato importante. Guardiamo Brescia, ha il favore del pronostico dopo aver perso finali e semifinali in precedenza: purtroppo che si vinca dopo aver perso è un dato di fatto, non basta l’exploit di una stagione, e questo è ciò su cui stiamo lavorando. Chi resterà qua dovrà iniziare a faticare già a metà luglio, ma stare qua merita sforzi in più”

E’ una gara senza ritorno. “Pensarlo è il modo peggiore per viverlo. Un mio amico, finito di fare il pilota professionista, mi ha spiegato che il pilota perdente è quello che guarda nello specchietto retrovisore. Ecco, non dobbiamo pensare a cosa capiterebbe se perdiamo, ma il contrario, pensare a vincere. Poi se vincono gli altri, stringere la mano, imparare e cercare di fare meglio il prossimo anno”

Conta più l’aspetto fisico o mentale? “Abbiamo avuto qualche deficit mentale in gara uno e poco in gara due, ma conterà molto l’aspetto tattico. Loro hanno scelto di difendere accoppiati, sempre, per toglierci tutto quello che ci viene dagli extrapassaggi: preferiscono una penetrazione che non il nostro tiro, e noi in questi tre giorni abbiamo cercato di ovviare al problema, per cui ci sarà una forte componente strategica. Poi servirà atletismo e attenzione, altrimenti la strategia non serve, ma non penso che noi, come nemmeno loro, andremo in campo con leggerezza. Ricordando che la teoria è una cosa e la pratica un’altra”

Campogrande come ha vissuto il dopo gara 2? “Sono arrivate offerte da altre squadre, mi hanno chiesto informazioni. Ho proibito che lo intervistassero, perché gli servirebbe una annata continua”

LE DISPOSIZIONI PER LA COREOGRAFIA DI GARA 3
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE