VALERIO AMOROSO: LA FORTITUDO HA INDIVIDUALITA' FORTISSIME, E FULTZ CHE LEGGE ALLA GRANDE IL GIOCO
Valerio Amoroso, ex di turno nella partita di domenica tra Montegranaro e Fortitudo, è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna e da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.
Sul rendimento super, nonostante i 37 anni (14 punti, 7.2 rimbalzi e 3 assist di media). Sì, ma alla mia età giocando 35' si arriva alla fine a lingua di fuori, come è successo domenica con Ravenna. Nel finale mi è scappato Masciadri e abbiamo perso. Sto giocando un po' più lontano da canestro, sia perché abbiamo Powell che è molto interno, sia perché con l'età è normale. E poi io sono napoletano: più giochi fuori, meno strada fai per tornare in difesa...
Montegranaro è seconda. Siamo contenti, giochiamo un basket anche brillante, ma va detto anche che il calendario ci ha aiutati, dobbiamo ancora incontrare tutte le più forti. Abbiamo sbagliato solo la partita con Mantova, persa di 1: ci ha fatto uno scherzo Lamma.
Sulla partita di domenica. Ci proveremo, ma sarà durissima. Siamo partiti solo per salvarci, c'è un ambiente sano, però questa non è la vecchia Sutor dei bei tempi in A, è un club diverso, molti dei vecchi tifosi non ci hanno seguiti, non si identificano. Tanta gente è rimasta scottata, ci ha rimesso dei soldi. Me compreso.
Come a Bologna. Ricordo sempre che da giovane giocai anche nella Virtus 1934, la società che secondo la FIP doveva far ripartire la Virtus, ma nessuno ci seguì: Sabatini prese l'A2 di Castel Maggiore e la gente gli andò dietro. Alla fine i risultati fanno la differenza.
Sul sentire gli amici in Fortitudo. Certo, il Mancio ogni tanto e Robert Fultz. Grazie a lui, che legge il gioco da dio, a Roseto l'anno scorso abbiamo fatto bene. Hanno qualche problema a giocare di squadra, però le individualità sono fortissime.
E ora hanno anche Rosselli? Ma è un giocatore con mentalità di squadra in più, meglio averlo. A Torino per un periodo siamo anche stati assieme, io, Guido e il Mancio. Poi andai via io per contrasti con l'allenatore, a volte succede. Ma i buoni giocatori possono sempre coesistere, se c'è la volontà di farlo.
Sul valore della A2 attuale. Con una Virtus in meno oggettivamente meno forte al vertice. Però c'è fermento, vedo che tanti club si muovono, soldi ne girano, mi aspetto grosse novità a gennaio. Comunque meglio dell'A1, che non riesco proprio a guardare, troppi americani mai visti prima. Ma come si fa ad appassionarsi?
Su cosa è rimasto della stagione in Fortitudo. E' stata una stagione da favola. Ancora mi dispiace per come è andata. Purtroppo la sfortuna si è messa in mezzo. Senza un americano non avremmo potuto fare di più.
Sull'essersi lasciato bene con la Fortitudo. Benissimo. Anche con coach Boniciolli, nonostante qualcuno abbia scritto il contrario. Ci sentiamo ancora? Sì, ci facciamo gli auguri. Quando ci incontriamo, ci abbracciamo. Certo, se avessero fatto due conti, io sarei costato meno di altra gente che è arrivata successivamente.
Chi va in serie A? Una tra Trieste e Fortitudo. Ma Montegranaro darà fastidio a tutti. E questo mi piace un sacco.