Pietro Aradori è stato ospite di Sport Club.

Sei in una forma sfavillante. "E' un po' esagerato, è ovvio che le prestazioni individuali vanno viste sempre assieme a quelle di squadra perchè non siamo nel tennis. In altri anni le cose andavano bene individualmente ma non di squadra, e questo influiva sul giudizio. Siamo partiti molto bene"

Conta molto l'amalgama. "Se vinci va tutto bene, puoi anche giocare male ma se vinci è tutto perdonato. Io penso che le cose vadano analizzate su più ampio raggio, però il risultato di squadra alla fine è l'unica cosa che conta"

Hai detto che Caja ti ha dato fiducia, forse perchè è più indulgente sul tuo rendimento in difesa? "Non mi fa certo rifiatare in difesa, se non faccio una cosa correttamente è il primo a massacrarmi. Mi chiede tanto in attacco così come in difesa, ma quando ti appiccicano una etichetta, come è successo qua a Bologna, è difficile che venga staccata. Ho dei limiti, ma usciamo dagli stereotipi"

Cosa pensi della questione scommesse nel calcio? "Non sono scommettitore, non scommetto nemmeno sui tiri da metà campo. Ma diventa difficile valutare il tuo modo di approcciare la vita se giochi sul tuo sport, anche se con i propri soldi ognuno fa quello che gli pare. Ma io non seguo il gioco d'azzardo, non mi piace"

Ci sono tanti tuoi compagni nelle classifiche di rendimento. "Non fosse così non saremmo 4-0. Caja è un ottimo allenatore, non solo per come le costruisce in estate ma anche per come le allena, è molto rispettato, tanti vorrebbero essere come lui ma non hanno la sua carriera, la sua nomea, il suo genio cestistico. Non so se sia il suo primo anno in A2, ma ha fatto la differenza in serie A e la sta facendo anche qua. Non è semplice, quando sei abituato ad un certo tipo di giocatore, scendere di livello e portare la propria filosofia di pallacanestro, ma lui ci è riuscito"

E' aumentata la percezione della vostra forza? "Non ci aspettavamo di partire in questo modo, non per mancanza di fiducia in noi stessi ma perchè il nostro girone è molto più complicato rispetto all'altro, non ci sono squadre materasso. Non credo che siano cambiati gli obiettivi iniziali, giochiamo per vincere, ma una cosa per volta: Bologna è un'arma a doppio taglio, quando vinci sei già campione d'Italia, se perdi sei già retrocesso. Serve bilanciamento, ora le cose stanno andando bene, ma potrà succedere di perdere altrimenti saremmo la Juventus di Antonio Conte. E non è che se vinci sei un eroe e se perdi sei il peggiore dei giocatori: equilibrio, e ci potremo togliere soddisfazioni"

Trieste dirà quale è il vostro valore. "Ogni volta, la partita successiva è sempre quella più difficile, e lo rimane anche se viene vinta perchè se una squadra è forte e tu la batti, allora sei migliore. E' stata costruita per salire, sarà un bel banco di prova"

Sono stati presi buoni giocatori. "Non si discute il valore degli americani degli anni scorsi, e non è nemmeno problema del manico. Se io vado al Fenerbahce e non rendo sarà anche l'allenatore che non mi fa rendere, ma devo pure io cercare di fare bene"

Per andare in A1, dove servirebbe un rinforzo? "Ora nessuno, siamo 4-0. Io poi faccio il giocatore, la domanda andrebbe girata a Caja"

Allungare la panchina male non farebbe. "Caja però ha sempre gestito le sue squadre in questo modo. Siamo in 11, Taflaj compreso, siamo in tanti per giocare una volta alla settimana: se non fai quello che dice lui, dopo 3' ti cambia senza problemi. Puoi sbagliare un tiro ma non le scelte, e non far calare l'intensità"

Come ti sembra l'Eurolega? "Livello molto alto, l'anno scorso Milano perse 10 partite di fila ed era vista come una della più forti, per poi vincerne 6 su 8. Io ho giocato l'Eurolega con un altra formula, questa è difficile, ci sono tante partite, a volte due a settimana e aggiungi incontri di campionato contro chi non fa le coppe. Io non sono amante dei roster lunghi a 15-16 giocatori perchè non è bello essere estromessi, ma in questa Eurolega non puoi fare diversamente"

Cosa è cambiato quest'anno in Fortitudo? "Intanto la presidenza, e quello lo vedono tutti. La Fossa è molto più vicina a Tedeschi e ai suoi soci di quanto non lo fosse prima, conoscevo il Presidente e so essere una persona molto rispettabile. Con Muratori si era creato un clima negativo di cui la squadra risentiva: c'era contestazione anche con la qualificazione ai playoff, c'è stata una fase ad orologio di cui non si capiva la necessità, e il clima era quello. Ma lui, al netto di tutto, ha portato avanti la società per molti anni"

Hai contratto anche per il prossimo anno? "Sì, dopo di che si deciderà insieme. Non ci sono mai stati vincoli, anche in passato, nessun obbligo"

Se ti richiamasse la Virtus per fare l'Eurolega? "Ne giocherei una su cinque, non ci andrei"

Questo è un allenatore che lavora tanto e non chiacchiera come i precedenti. "In Fortitudo ne sono passati fin troppi, se a qualcuno non piacevo poteva mandarmi via... Mi piaceva anche Repesa, se non fosse andato via subito. Caja mi piace molto"

E' stato giusto esonerare Dalmonte? "Ha avuto scontri con la proprietà, e chi paga gli stipendi decide cosa fare. Siamo arrivati in semifinale, uscendo contro una Cremona costruita per salire e la stagione è finita bene. Ma io faccio il giocatore, non prendo decisioni, altrimenti farei il dirigente"

Ma aveva la fiducia della squadra? "Si era partiti con una formazione, poi sono stati cambiati tanti giocatori, ma la fiducia l'aveva. Ci sono stagioni che non vanno come si vorrebbe e dove si mantiene una certa continuità. Se cambi tanto, le cose non vanno nella giusta direzione"

Quest'anno ti accontenteresti di arrivare a due gare dalla finale? "Se si potesse salire cavalchiamo l'onda. Le cose devono andare nella giusta maniera, non ci tireremo indietro"

Speriamo tu possa continuare a farne 20 a partita. "L'importante è che si vinca"

Il video integrale della trasmissione

https://youtu.be/86l4NsFAhkI?feature=shared

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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