Tirare peggio, prendere meno rimbalzi, ma alla fine fare tutto quello che serve per chiudere con invasione di campo e finale raggiunta. La Fortitudo non si ferma più, batte Treviso in quella che è la classica partita d’altri tempi, con canestro spesso talmente piccolo da non farsi vedere nemmeno con il Waze, e tanti tanti problemi sparsi per riuscire anche solo a provare, di far canestro. Ma Bologna ha qualcosa che Treviso non ha: attributi tetragonali, e la solita capacità di non dover dipendere da singoli. Così ecco la finale, in un Paladozza che sembra sempre più roba illeggibile per chi ci entra. Si partirà domenica, Brescia o Scafati che sia: intanto, però, il sogno non sembra voler finire, anzi.

Mani bucate, carni tremule e scelte offensive sgomentanti: la Fortitudo non sa da che parte sbattere la testa e cicca 10 dei primi 11 assalti, a Treviso basta qualche soffice appoggio, pur delirando dall’arco, per fare 6-10. Poi, gli episodi: Moretti che cicca due liberi, Candi che da una palla persa permette un gollonzo di Montano, e risveglio offensivo casalingo con sorpasso. Basta e avanza, pur tirando con percentuali per cui Gianni Morandi chiederebbe la SIAE, per chiudere il primo quarto avanti 13-12.

Si segna talmente poco che un estemporaneo triplone di Montano per un bel po’ fa quaterna, cinquina e tombola. Sedimentato il punteggio sul 18-15 per un sopravvalutato film dove Kim si denudava e Joe rantolava in sottofondo, si deve solo capire chi sarà il primo a sbloccarsi: Treviso nemmeno riesce ad avvicinarsi al canestro, tanti sono i recuperi su passaggi farlocchi che Bologna riesce a portarsi a casa, e allora quando Carraretto e Daniel riprendono il filo del discorso si confeziona un 25-15 che, a basso contenuto di cesti, pare un cenone. Però non si può continuare a sperare nelle altrui regalie: Powell ci prova, Negri infila gol da lontano, ed è 27-22 al 20’.

Pillastrini vorrebbe entrare in campo e mangiarsi qualcuno dei suoi, visto come spesso e volentieri nemmeno i passaggi laterali riescono ad essere azzeccati, ma nel marasma collettivo avviene che Bologna non riesco comunque ad allargare il divario, malgrado si entri nel quarto con il 30-22 siglato da Candi. Si gioca a scacchi, con atrocità collettive dove Treviso riesce a sbagliare in contropiede il possibile -1 per puro braccino, e così con Rinaldi a crossare al buzz si è 39-36 al 30’.

Italiano è d’oro, andando a fare +5 dopo una tripla di Moretti, ma si cincischia troppo e, di riffa o di raffa, Fabi a 5’ dalla fine impatta a quota 45. C’è l’ennesima tabellata montaniana in questi playoff, che come si suol dire in carestia ogni buco è galleria, e per un po’ è discreta dote davanti a chi, spesso e volentieri, si incarta con le proprie mani. Montano doppia con tripla del 50-45, Fabi cicca il pareggio, poi due liberi del fin qui sbilenco Amoroso e fiondata da 5 metri di Carraretto indirizzano nel modo giusto lo sprint. Invasione di campo, ci si risentirà.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Eternedile Bologna)

L’ADDIO AL “DOC” ROBERTO RIMONDINI
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE