DERBYSTORY, PERDE LO SPORT
Doveva essere una bella festa, e invece l’idiozia di pochi ha rovinato tutto. Sono bastati pochi attimi, a 5’28” dalla fine dell’ultimo quarto, per rovinare tutto. Che un derby tra vecchie glorie venga sospeso per tentativo di invasione di campo è francamente troppo. Certa gente ha covato dentro per più di un anno un odio incredibile, e appena si è trovata davanti i nemici di sempre non ci ha più visto e ha perso ogni controllo, e quella che doveva essere una bella serata di beneficienza è stata invece molto triste. A onor del vero bisogna dire che anche alcuni giocatori, Danilovic e Richardson su tutti, non hanno compreso appieno lo spirito della serata e si sono beccati più volte col pubblico di fede avversa, arrivando fino alla plateale provocazione.
L’unica cosa bella di questa serata è la scoperta che il popolo di Bologna ha ancora tanta voglia di derby. 4000 appassionati sono intervenuti al PalaDozza, per un colpo d’occhio molto bello. Un grande successo, soprattutto per l’AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, a cui andranno i proventi di questa serata.
Dall’ultimo derby sul campo è passato un anno, ma non sembra cambiato nulla. Tifoserie di Virtus e Fortitudo sugli spalti, e subito sono partiti gli sfottò: “serie B” e “bastardo bianconero” da una parte, “Macca-bì” e “non vincete mai” dall’altra. Grande partecipazione del pubblico anche durante la lunghissima presentazione delle squadre, fatta da Andrea Mingardi (Virtus) e Veronique Blasi (Fortitudo). I tifosi Virtus erano in netta maggioranza, e occupavano tutto il palazzo a parte la curva Nannetti, sede della Fossa dei Leoni, che ha risposto con un bandierone “orgoglio Fortitudo”. Applausi per tutti gli atleti in campo, ma vere e proprie ovazioni per alcuni giocatori. Ovviamente Danilovic, Richardson e Brunamonti (in borghese) per la Vu, Fumagalli, Pellacani e Vrankovic per la Effe.
Cronaca, premettendo che fino al fattaccio è stata partita vera, seppur condizionata dal prematuro debito di ossigeno della maggior parte dei protagonisi.
Quattro tempi da otto minuti: palla due, e parte fortissimo la Virtus. Danilovic piazza 7 punti in tre minuti, e i bianconeri volano: 12-2, dopo l’iniziale canestro di Pellacani. Poi comincia la girandola dei cambi, e la Fortitudo rimonta e sorpassa, grazie a Kovacic e soprattutto a Corrado Fumagalli, apparso in forma smagliante (12 nel quarto). 29-27 biancoblù alla prima sirena.
Il secondo quarto ha lo stesso andamento del primo; ancora 7 punti di Danilovic in un amen, e Virtus davanti. Poi purtroppo l’infortunio a Gianni Bertolotti (ginocchio). L’ex capitano di Virtus e Fortitudo è uscito a braccia, tra gli applausi di tutto il pubblico. Poi Ferro, Zatti e Fumagalli ricuciono lo strappo, prima della tripla finale di Ragazzi che fissa il punteggio sul 48-45 bianconero all’intervallo lungo.
Nel terzo quarto si scaldano subito gli animi. Danilovic segna, poi si batte il petto e fa il segno del “quattro” con la mano. Il pubblico impazzisce, per amore da una parte, per odio dall’altra. Cori e sfottò si sprecano, mentre sul campo la Fortitudo va avanti ma la tensione sale (falli antisportivi, proteste reiterate con gli arbitri). 61-55 biancoblù all’ultimo break.
Nell’ultimo quarto succede il macello. Sugar Richardson fa sette punti in un attimo, poi perde il controllo e manda baci e non solo alla curva biancoblù (che l’aveva insultato fin dal primo minuto). Risultato: tentativo di invasione, polizia, e qualcuno rischia anche di farsi male. Partita sospesa, Danilovic e lo stesso Sugar abbandonano anzitempo il parquet, e la bella serata finisce qui. Far finire qui la partita sarebbe stata forse la cosa migliore, perché lo spirito della serata era già andato perso.
Invece show must go on, e calmati gli animi la partita riprende senza le due maggiori stelle bianconere; per la cronaca vince la Fortitudo per 87-76, ma non è più la stessa cosa. Se a qualcuno interessa, MVP Corrado Fumagalli con 27 punti. Per la Virtus 20 di Danilovic. Non è stata la serata che tutti ci aspettavamo.