VIRTUS, IL PAGELLONE FINALE 2009-10
Quinto posto invece di settimo, ma la sostanza è la stessa: la Virtus esce 3-2 ai quarti di finale, dopo uno schianto nell'ultimo mese di regular season, proprio quando la seconda piazza era parsa possibile. Un risultato che pare la fotocopia della stagione scorsa, anche se in realtà ci sono alcune differenze da sottolineare. Nettamente ridimensionato il bugdet, senza velleità di licenza triennale, le aspettative erano sicuramente più basse rispetto al presunto squadrone del 2008/09. Considerati anche gli infortuni e la situazione "ambientale" dal crac di Koponen in poi, viene difficile considerare negativa questa stagione, anche perchè nei playoff i bianconeri hanno davvero buttato il cuore (e la stampella) oltre l'ostacolo, spremendo ogni stilla di energia rimasta nella serie con Cantù. Difficile anche considerarla positiva, però. Forse il termine giusto è "senza infamia e senza lode".
L'altra differenza rispetto al passato è che - forse per la prima volta nell'era Sabatini - volendo ci sarebbe un gruppo su cui puntare per ripartire. Coach e GM hanno contratto e sono stati confermati a voce dal patron, idem alcuni giocatori. Altri potrebbero essere trattenuti, volendo. Se la proprietà sarà d'accordo si potrebbe evitare l'ennesima rivoluzione e ripartire da una base solida, e da una coppa europea. Staremo a vedere. Vediamo, uno per uno, i protagonisti della stagione bianconera.
Jackson - voto 7 - Bella sorpresa. Arrivato in sordina dopo aver perso Washington, L'ex Duquesne dimostra che nel campionato italiano può starci eccome. Gioca da play e da guardia con buoni risultati, tira da tre col 60% (!) e si trova bene di fianco al rientrato Collins. Magari non disciplinatissimo, va comunque abbastanza bene in difesa e fa pensare che al gioco di Lardo sia più adatto lui di Collins stesso, ammesso sia possibile trattenerlo. Nel frattempo il suo l'ha fatto, eccome. In 32' di impiego 14 punti, 5 rimbalzi e 5 assist.
Koponen - voto 7.5 - La stagione della consacrazione. L'anno scorso con Pasquali e Boniciolli aveva avuto poco spazio, quest'anno - dopo una piccola polemica estiva sul contratto - se lo guadagna col duro lavoro e dalla partita di Ferrara in poi va in crescita esponenziale, diventando il leader di una squadra che va in finale in Coppa Italia e finchè c'è lui è in odor di secondo posto. Il suo infortunio pesa come un macigno sulla stagione delle Vu Nere - che senza di lui non si riprenderanno più - ma paradossalmente riduce di molto le sue possibilità di una chiamata NBA. Pertanto dovrebbe rimanere in Virtus, salvo offerte che non si possono rifiutare da parte di qualche danaroso club di Eurolega. In 28' segna 11 punti (col 40% da tre) e smazza 2 assist di media.
Blizzard - voto 4.5 - Fragile come cristallo di Boemia, dopo aver ridiscusso l'ingaggio gioca appena 5 partite in stagione, peraltro senza incantare particolarmente (6 punti di media). Alla fine si parla più di lui per le polemiche suscitate da alcune uscite poco felici della di lui signora su Twitter, l'ultima a stagione finita da pochi secondi. I signori Blizzard aspettavano la fine della stagione? Eccola arrivata. Ha contratto, ma ben difficilmente resterà, dato l'unico posto da passaportato disponibile per l'anno prossimo.
Moraschini - voto 6 - Quando si ha in mano un giovane di talento si può darlo in prestito nelle serie minori per farlo maturare, oppure - come in questo caso - tenerlo in prima squadra, di solito ai margini delle rotazioni. Nonostante sia un pupillo di patron Sabatini, che dopo gli infortuni scherza su lui chiamandolo forte americano, coach Lardo non gli concede moltissimo spazio, preferendo spesso andare nella giungla coi veterani alla Prato. Quando viene chiamato però il centese risponde sempre presente, anche e soprattutto nei playoff, quando gli infortuni gli regalano minuti che non vengono sprecati. In difesa pare davvero già pronto, in attacco deve migliorare, ma ha tutto il tempo per farlo. In 9' di utilizzo, quasi 2 punti di media.
Collins - voto 6.5 - Ha tutte le attenuanti del mondo, anzi dell'universo. Prima il grave infortunio, poi il lutto familiare, poi il rientro affrettato, infine un rapporto non facile con Lardo, che lo imbriglia in un sistema dove non può fare sempre quel che sa fare meglio, ovvero correre e tirare (bene) da tre. Si riscatta nei playoff, giocando eroicamente da zoppo, e rende al meglio sia perché viene lasciato libero, sia perché di fianco ha un altro esterno con punti nelle mani, come l'anno scorso a Ferrara con Ray. Ha contratto, se sarà giudicato compatibile col coach dovrebbe restare. In 29' segna 12 punti (col 42% da tre) e distribuisce 2 assist.
Fajardo - voto 7 - Arrivato all'ultimo al posto del bidonaro Mo Taylor, disputa una grande stagione, dimostrando di non essere finito, come si temeva. Giocatore "lardiano" in tutto e per tutto, diventa presto l'idolo del pubblico per la sua grinta immensa. Disputa anche una fantastica serie di playoff, cedendo di schianto però in gara 5. E' ancora in buona forma, e come passaportato si può valutare la sua riconferma. In 20' di utilizzo, 9 punti e 5 rimbalzi di media.
Sanikidze - voto 6.5 - Alla prima stagione vera dopo anni di tormenti fisici va prevedibilmente a corrente alternata. Fisicamente è debordante, è il miglior rimbalzista della squadra nonché un intimidatore notevole. Però gli manca la continuità; tecnicamente è ancora da sgrezzare, e spesso si accontenta di un tiro da 3 ondivago. I margini di miglioramento sono però notevolissimi. Finisce la stagione in crescita, disputando buoni playoff e una gara5 sensazionale. Dovrebbe essere uno dei perni della Virtus del futuro. In 21' di utilizzo 7 punti, 6 rimbalzi e una stoppata di media.
Maggioli - voto 5.5 - Tornato in serie A dopo anni di dominio al piano inferiore, dimostra di poterci stare ma fa più fatica del previsto. La mano dalla lunga è educatissima, e fa vincere la partita di Cremona, ma non parliamo di un grande rimbalzista e la grinta non è mai stata la specialità della casa. Non a caso il minutaggio è basso e quasi sempre nei finali tirati sta seduto lasciando spazio a Fajardo. Chiude la stagione da infortunato. Ha contratto, è italiano purosangue, probabilmente resterà. In 18' di utilizzo 7 punti e 4 rimbalzi di media.
Moss - voto 4.5 - Che non fosse un primo violino si sapeva. Che fosse discontinuo pure. Non si poteva immaginare che ne avesse così poca voglia. Partito discretamente, dopo l'infortunio al gomito (con cure rifiutate) è andato in crollo verticale, rendendosi protagonista spesso e volentieri fuori dal campo, tra alcool, donne e danni vari, ma quasi mai sul parquet. Peggiorato anche in difesa e scandaloso in gara5, torna a disposizione di Siena con la massima ignominia, dopo aver festeggiato su Twitter l'eliminazione. A mai più rivederci, passaporto bulgaro o no. In 29' di utilizzo, 11 punti, 4 rimbalzi e 2 assist di media.
Prato - voto 5.5 - Viene preso come tampone da Imola dopo l'infortunio di Blizzard. Altro giocatore lardiano, fa il suo soprattutto dietro, limitandosi al minimo indispensabile in attacco. Nel finale di stagione però si spegne, e finisce ai margini della rotazione. In 23' di impiego, 4 punti di media.
Vukcevic - voto 5 - Veleggia verso i 35 anni, e purtroppo si vede. La classe è cristallina ma non è più il fromboliere offensivo di un tempo, e necessita di essere centellinato. Soggetto a infortuni, spesso poco lucido nei finali di gara, cala ulteriormente il suo rendimento nei playoff, toppando completamente la decisiva gara5. Capitano e uomo spogliatoio, dovrà decidere se giocare ancora o accettare quella scrivania da dirigente che Claudio Sabatini gli promise al suo ritorno a Bologna. In 19' di utilizzo, 8 punti di media.
Hurd - voto 4 - Che dire? Delusione pazzesca, alla peggior stagione in carriera. Dopo le prime cinque discrete gare si spegne come una candela e non si rialza più. Resiste stoicamente a tutte le voci di taglio, salvo poi finire fuori rosa all'arrivo di Jackson, ovvero a buoi ampiamente scappati. Cambiandolo prima forse la stagione sarebbe potuta andare diversamente. In 24' di utilizzo, 8 punti e 4 rimbalzi di media.
Kangur - voto 6.5 - Anche lui arriva come "piano B" e con pessime referenze. Invece rende oltre ogni aspettativa, mostrando grinta in difesa (anche troppa, visti i tantissimi falli), ma soprattutto mano fatata in attacco. In cinque partite fa 10/11 da due e 6/6 da tre, assolutamente irreale. Bisogna tener conto dei regolamenti, ma prima di lasciarlo partire occorre pensarci bene. In 16', segna 8 punti e cattura 2 rimbalzi di media.
Righetti - voto SV - è l'unico a resistere al braccio di ferro padronale per la riduzione dell'ingaggio nonostante vessazioni varie: convocazioni ad personam, allenamenti con le giovanili, eccetera. Rientra in prima squadra dopo l'infortunio di Blizzard, ma dopo 17 minuti complessivi giocati viene risbattuto fuori e resiste a vari tentativi di cessione, salvo poi transare a stagione già abbondantemente inoltrata. Preferisce imporsi e perdere un anno di carriera, ma uscire col portafogli gonfio.
Penn - voto 5.5 - Sostituisce l'infortunato Collins in maniera più che dignitosa. Non ha più i garretti di un tempo, e da penetratore razzente si ricicla a play d'ordine che non tira quasi mai. Liberato a gennaio, finirà la stagione all'Olympiacos, partendo titolare in finale di Eurolega e facendo esattamente quello che faceva a Bologna: far girare discretamente la palla e poco più. In 28' di utilizzo, 6 punti di media.
Coach Lino Lardo - voto 6.5 - Che dire? In carriera gli è capitato di tutto, da allenare società già fallite a dover tener buoni gruppi con gli stipendi non pagati, e ha sempre fatto miracoli. Qui nessun problema economico, ma forse un patron che lo accusasse a mezzo stampa di non aver perso di 21 (anzi di 26) non gli era mai capitato. A margine, non sarebbe cambiato nulla. Bravo a resistere a tutte le buriane, soprattutto dopo l'infortunio di Koponen e la sconfitta di Roma, e a presentare ai playoff una squadra più che dignitosa quando - da delegittimato - sarebbe stato facilissimo e comprensibile perdere la trebisonda. Qualche lato oscuro resta, però: soprattutto la difesa oltre ogni logica di Hurd e un rapporto mai sbocciato col teorico leader della squadra Collins, giocatore non scelto da lui e forse non perfetto per il suo gioco controllato oltre misura (forse Aaron Jackson sarebbe più adatto), che non sarà spettacolare ma i risultati li ha sempre prodotti. E poi, una volta preso Lardo si sa che ci sarà un certo tipo di gioco, e non si possono chiedergli 100 punti e 10 schiacciate a partita. In ogni caso parliamo di un signore vero, che meriterebbe di restare e provare a far crescere questa squadra, anche perchè ha dimostrato di avere le spalle larghe abbastanza per tenere fuori la squadra dalle polemiche che inevitabilmente caratterizzano ogni stagione Virtus, nessuna esclusa. Ha contratto, a parole è confermatissimo, vedremo se sarà così anche nei fatti.
Società - voto 5 - Per quanto riguarda il GM Faraoni restano parecchi interrogativi sulla gestione degli infortuni di Collins e Koponen. Andando sul mercato in emergenza non è mai riuscito a prendere la prima opzione (Price, Washington, Erceg) ma è sempre stato costretto a ripiegare sul piano "B" (Penn, Jackson, Kangur), anche se spesso per motivi non dipendenti dalla Virtus e in ogni caso con decenti risultati. Per quanto riguarda il patron Sabatini, fino alla partita di Roma era stato insolitamente silenzioso e poco attivo, lasciando decidere tutto a Lardo e Faraoni, compreso la fatale conferma di Hurd. Dopo però è tornato interventista e si è rifatto con gli interessi, a partire dalla sfuriata contro coach e GM (costata un'audizione per tutti alla procura federale), continuando con la vendita dei biglietti per partite mai giocate e la provocazione sui 20 punti di divario tra Virtus e Cantù (doppio amarcord già visto nella finale di LegaDue persa contro Jesi, Anno Domini 2004), finendo con le offerte ai migliori giocatori canturini a stagione ancora in corso, anche qui film già visto con la Fortitudo e James Thomas. Fatto sta che al netto delle provocazioni e del budget ridotto il crollo della squadra nel finale di campionato c'è stato, in maniera molto simile all'anno scorso e agli altri anni di serie A (escluso il magico 2007). Visto anche il livello delle altre, Siena esclusa, si poteva far meglio, e per evitare un ulteriore calo di pubblico dopo l'emorragia di quest'anno si dovrà far meglio in estate.
Ora le finali under19 a cui la proprietà tiene tanto, poi ci sarà da valutare la questione partnership col Gira Ozzano, che potrebbe davvero creare un precedente interessante. Per l'anno prossimo Sabatini parla del 20% del budget da dedicare alle giovanili.