Aggiustata la classifica in modo gratificante soprattutto per l'autostima (vedersi più vicini all'ottavo posto che non al quindicesimo male non fa), la Fortitudo si prende la settimana di pausa per aggiustare le proprie cose, specchiarsi in quelle positive evitando però di finire nel lago.
La reazione degli ultimi due mesi è evidente, specie in difesa, ma è anche vero che tanta acqua è passata sotto i ponti, e tanta squadra è cambiata. Salutati più o meno definitivamente Fletcher, Happ, Dellosto e Palumbo - quest'ultimo in prestito -, chiamati Baldasso, Saunders, Cusin e Hunt, messo in naftalina un lungodegente Mancinelli e messo ai margini Sabatini, la squadra di oggi è molto diversa da quella avuta in mano da Sacchetti a inizio stagione. Ma, oltre agli uomini, tanto è cambiato nell'atteggiamento: senza entrare nel merito di chi fosse causa e chi effetto degli iniziali disastri, lapalissiano concludere con un meglio così.

La Fortitudo di oggi ha l'esplosione di Banks (18 punti e 5 assist di media nelle ultime 7) come principale differenza con il passato, ma anche una migliore collocazione di Saunders, che in precedenza si era trovato a dover fare anche da portatore di palla, e ora bascula senza problemi in latitudini più vicine all'area (lo si è visto in posizione da 4) che non a metà campo. Centellinando quindi i tiri (60% da 2, lasciando da parte l'inesistente tiro da 3) e dando buona difesa, dimostrandosi quindi acquisto azzeccato e funzionale. Domenica a Varese i due sono partiti in quintetto, lasciando ad Aradori un confacente ruolo da sesto uomo che ha permesso al bresciano di arrivare a fine gara con ancora fiato e tiro, a differenza di altre occasioni.

Cresce Cusin, non più - ingiusto - motivo di sberleffo da parte dei Porcellini (cit.) da tastiera, ma soprattutto cresce la mentalità di una squadra che, a Varese, male iniziò per bene finire. Ora il calendario potrebbe inerpicarsi, e visti gli umori della piazza il rischio è che basti poco per ributtare oscurità attorno alla truppa. Ma quanto fatto finora fa sì che la squadra meriti fiducia, ricordando che fino a poche settimane fa si temeva un finale stile Irge Desio, e non certo playoff. Ora è giusto rivedere gli obiettivi verso l'alto, ma senza esagerare.

(foto Ciamillo - Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92