Le gioie di quella linea, che spesso e volentieri è il luogo dove cercar pigramente sparatorie a salve, e in altre occasioni, basileggianti, diventano roba da farci antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, caffè e ammazzacaffè. Ecco quindi la Fortitudo che in gara 3 ne mette 18, da 3, su 38 tentativi: discreta prova di sparakkianza, come dicevano i padri fondatori, ma quando va bene e i tiri arrivano dopo un giro di palla griffato da Von Karajan allora ecco spiegato l’ennesimo quasi centello di questi ultimi tempi. In una gara strana, dove nel primo quarto Agropoli aveva continuato a fare il suo solito lavoro di barcollo ma non mollo, arrivando a inizio terza frazione con tanto di palla per il pareggio ciccata. E poi, le acque del Mar Rosso davanti al Faraone, per intenderci: un attimo, e dal possibile pari ci si è ritrovati 36-11 di parziale, e finale dedicato agli sberleffi rivolti all’altra riva del fiume.

Tutto bene, quindi, ma ora sarebbe bello che Boniciolli andasse a cercare negli archivi della Fortitudo che fu il video di una partita con San Severo, sei anni e una vita fa. Quando gara 1, in casa, venne facilmente liquidata con un cinquantello o giù di lì, per poi scoprirsi, in gara 2 sempre al Paladozza, sconfitti. Perché è facile il rischio di pensarla meno complicata di quanto sia, contro una Agropoli che ha mille opzioni ma alla fine pochi giocatori, e dove sembrerebbe che a limitare i due americani il resto diventi poi la ricerca di una promozione da gregario a vip che i compagni di Roderick e Trasolini non sempre possono produrre. Il tempo per pensarci non c’è, perché domani (ore 18, dirette canoniche LNP Pass e Nettuno TV) si riparte. Dal 2-1, quindi dal match point con servizio. Poteva andare peggio, obiettivamente.

Per il resto, facile quando la palla gira e il canestro si allarga: 8 uomini hanno messo 18 triple, e l’odore del sangue che nel terzo quarto ha reso vampiri i giocatori bolognesi. Ma, nei playoff, lo ieri è davvero solo archivio e poco altro. Alla prossima.

Ancora un altro entusiasmo ci farà pulsare il cuore - I 4790 dichiarati si sono divertiti con il flipper, e con Flowers che ad un certo punto faceva sempre canestro. Ma tutti hanno cantato, sia da solisti che nel coro.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Quaglia, se vogliamo. Ma è perché sapeva che non c’era bisogno di inferire: lo avrebbero fatto i compagni, dopo.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

FORTITUDO - AGROPOLI: PAGELLE, STATISTICHE, INTERVISTE
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