E arrivò anche la quinta tromba: sarà l’Aurora, avrebbe miagolato Eros Ramazzotti, prevedendo che proprio Jesi sarebbe stata espugnata da una Fortitudo che mata una gara strana, fatta di break da entrambe le parti, ma che alla fine diventa facile facile. Vero che Jesi si è trovata senza Dillard prima e senza Jones (21 nel primo tempo) dopo l’intervallo, e che forse sono assenze più pesanti di quelle ancora attuali di Mancinelli e Fantinelli. Ma poi le gare vanno vinte, e ora gli ottimisti potranno dire che ne mancano 25. Bene, comunque.

Si parte talmente in fretta che anche tenere il conto è difficile, ma con Bologna che sfrutta le iniziali titubanze della acefala Jesi per fare 8-0 prima e 17-7 poi. Poi però i marchigiani prendono fiducia, soprattutto Jones capisce che deve prendersi squadra e pubblico in spalla, ed è 14-0 di controparziale che mette l’uno in schedina. Martino deve correre ai ripari, scopre buone cose da Benevelli e Sgorbati, pelo prima e contropelo poi, nuovo 10-0 e 27-21 esterno, tra sinusoidi impazzite, al 10’.

Le fiondate continuano, il parziale bolognese diventa di 17-0 (34-21), ma ad ogni azione corrisponde nuovamente una reazione, 8-0 jesino, e allenatori che non sanno più cosa fare per capire le proprie squadre. Benevelli continua a dominare, ma tra un tecnico a Martino e una schiacciata di Totè è nuovo parzialino e -2 interno. Bologna difende poco, Jesi non difende mai, e questo fa la differenza per il 47-41 del 20’.

Con Rosselli a coventrizzare Jones e una cooperativa di registi a coprire le non particolari ispirazioni di Venuto, la Fortitudo prova nuovamente la sgommata sfruttando un momento magico di Hasbrouck (tripla, recupero, antisportivo beccato): 61-45, ma non c’è molto da riposare, perché di là degli sprazzi ce ne sono ancora. Bologna si sfilaccia, 0-8, poi nuovamente 7-0: indecifrabile, comunque 68-53 al 30’.

Senza più nemmeno l’acciaccato Jones, Jesi non è che possa fare tanto, e la Fortitudo se la gode con Cinciarini che sfrutta ogni attimo della sua esperienza in campo. Benevelli spara la tripla che fa scollinare il ventello, e tutto il resto è tranquillità, con spazio per i ragazzini e gioia collettiva per il cesto di Prunotto. Paste, grazie.


(Foto di Fabio Pozzati / ebasket.it)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91