Matteo Fantinelli è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

"Come ha detto coach Dalmonte, questo per noi deve essere un nuovo inizio. Lo scotto della retrocessione brucia ancora, soprattutto a chi, come me, è stato confermato, ma nonostante ci porteremo dietro questa macchia adesso dobbiamo solo pensare a fare bene, ad entrare in forma il prima possibile e a iniziare la stagione con il piede giusto".
Obiettivi? In A2 ci sono compagini molto forti, come Udine e Forlì nel nostro girone e Cantù, Treviglio e Cremona nell'altro. Noi dobbiamo fare gruppo, creare una forte identità di squadra, senza fare programmi a lungo termine come l'anno scorso. Quello di A2 è un campionato lungo e difficile, pensiamo ad una gara alla volta e vediamo in che posizione saremo alla fine della regular season.
I momenti peggiori risalgono a novembre 2021, quando non si capiva il motivo per cui continuassi a sentire dolore. Avevo un'infezione, ho rischiato di smettere di giocare perché con l'osteomielite non si scherza. Amo giocare a basket e non potendolo più fare la mia vita sarebbe stata sconvolta. Devo tutto al dottor Stefano Quadrelli, senza il cui ingresso non so come sarebbe finita, e al dottor Rodolfo Rocchi, ortopedico di Reggio Emilia. In quei momenti bisogna avere la forza mentale di andare avanti sapendo di essere soli. Certo, il fatto di essere vicino alla mia famiglia e ai miei amici di Faenza mi ha aiutato, ma durante le terapie e le cure ero per conto mio e ho imparato a gestire quelle situazioni.
Dalla fine della scorsa stagione ho continuato ad allenarmi senza fermarmi. Ancora non sono al 100%, ma non avverto più alcun dolore o fastidio. Posso finalmente concentrarmi ad essere un giocatore e a divertirmi, una componente fondamentale del mio mestiere.
Fare il capitano? Questa è una decisione che dovranno prendere la società e l'allenatore. Chiaramente mi farebbe piacere, ma ogni giocatore del roster, nel suo piccolo, deve essere un capitano della squadra, in modo da creare appartenenza e senso di responsabilità: è fondamentale per offrire buone prestazioni.
Il ritorno di Dalmonte? Al di là di cosa io pensi, con il coach mi sono sempre trovato molto bene, anche nell'anno in cui subentrò in corsa dopo l'esonero di Sacchetti. Quando ho saputo che aveva firmato, sono stato molto contento, così come mi ha fatto molto piacere che una delle sue prime decisioni sia stata quella di chiedermi di rimanere in Fortitudo".


(foto Schicchi - Fortitudo 103)

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