Virtus, il dopartita di Treviso

Brutta sporca e cattiva, ma ancora vincente. Non è stata senza dubbio una partita scintillante, e le percentuali al tiro lo dimostrano (53% da due e 22% da tre), ma la Virtus ha comunque sempre condotto i giochi e si è presa la vittoria che serviva. La chiave, ancora una volta, è stata la difesa, che dopo la disgraziata sera di Belgrado è tornata a essere il marchio di fabbrica della squadra di Ivanovic. Grazie a quella, e alla maggiore fisicità - in particolare Zizic si è fatto valere sotto canestro, con punti e ben 4 rimbalzi offensivi, cosa abbastanza rara per lui - la Segafredo ha accumulato più volte un vantaggio in doppia cifra, che avrebbe dovuto essere gestito meglio nel finale, per evitare qualche patema di troppo. Ma contava vincere e alla fine va bene così. Ivanovic oltre alla vittoria si porta a casa i segnali positivi di Hackett e Morgan, che paiono in netta crescita, oltre all’ormai solido e insostituibile Shengelia. Per altri il borsino pare in rosso, Cordinier in primis, ma per tutti ci sarà tempo e modo di riscattarsi.
Per quanto riguarda la classifica, i bianconeri hanno ancora il destino nelle proprie mani. Nelle cinque giornate restanti la Virtus infatti riceverà altre due candidate al primo posto alla Segafredo Arena, Brescia lunedì prossimo e Trapani all’ultima giornata, e poi avrà tre partite contro squadre che lottano per la salvezza, Varese in casa e Pistoia e Scafati fuori. Bisognerà cercare di fare meno passi falsi possibile, giocando sempre con la massima concentrazione. Dato che ora il roster bianconero è di soli 12 elementi, con Holiday fuori dalle rotazioni e in uscita - e quindi 11 effettivi - un aiuto potrebbe arrivare dal mercato, se si trovasse quel giocatore in grado di trattare la palla e battere l’uomo che era già stato cercato nei mesi scorsi.