(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Fortitudo Flats Service Bologna – Real Sebastiani Rieti 70-76

E allora è un vizio. Stavolta sono 18, i punti che la Fortitudo si fa recuperare negli ultimi 14’ di partita, vedendosi ribaltare in faccia una gara che ad un certo punto pareva davvero una passeggiata verso la fine. Ma i problemi rimangono gli stessi: giocatori che non vengono o non possono essere cambiati (Aradori 40’ filati), cambi che non possono o non sono in grado di dare la scossa, e basta un attimo di ingolfo dei titolari che tutto va a ramengo. Che poi la nemesi sia che la tripla decisiva o quasi la metta l’ex Italiano è solo un piccolo tassello di un mosaico imprevisto. Ma che, ripetuto nuovamente dopo altre situazioni simili, qualcosa dovrà significarlo.

 

La cronaca

Si parte con buone difese collettive, ma con la Fortitudo che usa tutta la propria metà campo per attaccare e Rieti che si adatta a cercar solo da lontano, e a non verticalizzare mai ci sta che arrivino passaggi lenti che sono manna per le leve di bolognesi che arpionano e mandano Freeman a schiacciare. Arriva il 22-13, ma è partita dove a metà campo ci sono arpioni pronti a portar via palloni su palloni, e stavolta tocca a Rieti monetizzare: parziale, e 22-21 Bologna al 10’.

Sinusoidi, 8-0 Bologna, 10-0 Rieti con piccolo effimero vantaggio, e ogni volta che Fantinelli si guarda precauzionalmente la caviglia al pubblico Fortitudo salta un battito cardiaco. Però se non sono le gambe a mulinare viaggiano le mani, viaggiano gli assist, e un po’ di vantaggio rimane sempre, allargandosi con altro break, stavolta di 12-0, per arrivare anche alla doppia cifra (44-33). Al 20’, 44-35.

Fantinelli
Fantinelli (Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Le simil onomatopee di Ogden e Hogue si elidono con i rispettivi quattro falli (più pollo il secondo, che pur con mooolti avvertimenti continua a lamentarsi fino all’inevitabile tecnico), ma intanto Bologna si libera dalle catene dell’altrui difesa con facilità, facendo altro break (stavolta di 13-0) dando una bella frustata alla gara. Sul +18 Caja può dare un po’ di fiato a qualche suo titolare – tranne Aradori – e quasi inerzialmente Rieti dimezza: poteva essere doccia e ancora non lo è, 60-51 al 30’.

I polmoni faticano, specie quando la versione operaia di Rieti prende fiducia e rientra fino alla parità, a quota 64 (24-6, stavolta, il break). Costretta ad una volata laddove si sperava in una discesa, Bologna improvvisa con il fiato che le rimane, finendo con il naso sotto dopo un libero di Raucci. Non c’è più ordine in attacco, dietro si commette fallo ad ogni passo reatino, e la nemesi vuole che sia Italiano a bollare il +6 dall’arco a 60” dalla fine. C’è poco da fare alla fine, film già visto.

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