LA VIRTUS IMOLA VINCE IL DERBY CON ANDREA COSTA
Serie B – 10^ giornata andata
VIRTUS IMOLA-ANDREA COSTA IMOLA 87-68
(parziali: 25-16 / 40-36 / 64-52)
Virtus Imola: Galassi 8, Carta 3, Dalpozzo 3, Tommasini 10, Aglio 17, Morara 20, Magagnoli 10, Pellegrini 2, Soliani 8, Neri, Milovanovic 6. All: Regazzi
Andrea Costa: Restelli 7, Tognacci 14, Roli ne, Spagnoli ne, Fazzi 2, Trentin 14, Ranuzzi 13, Barbieri ne, Marangoni, Corcelli 10, Agostini 8. All: Grandi
Arbitri: Berlangieri e Giudici
La Virtus Imola domina il derby 87-68 e conquista una vittoria che resterà nella storia della città. Dopo 40’ intensi, di battaglia e di alta tensione, i gialloneri conquistano un successo che verrà ricordato a lungo. Innanzitutto per la stupenda cornice di pubblico che ha segnato (con ogni probabilità) il sold out dei tagliandi disponibili.
Un’emozione indescrivibile assistere alla coreografia ideata e realizzata dai tifosi dell’Armata Giallonera che hanno alzato il livello del tifo imolese. C’è stato un prima e ci sarà un dopo a questa serata.
C’era il Sindaco Marco Panieri in tribuna ad assistere all’evento sportivo imolese dell’anno 2022 e queste sono le sue parole durante l’intervallo: “Questo derby è un bel biglietto da visita per Imola, è una grandissima emozione essere al PalaRuggi oggi, si sente il calore della gente e di ogni singolo tifoso. Una bella pagina per la nostra città, perchè finalmente dopo tanti anni queste due squadre son tornate a giocare insieme. Grazie alle squadre e grazie ai tifosi che stanno rendendo magica questa giornata di sport”
C’era tanta, davvero tanta gente. E per 40 minuti ininterrotti i tifosi hanno reso indimenticabile un derby che se da una parte vendica quelli della stagione 1986/1987, dall’altra dà il benvenuto ad una nuova era del basket cittadino. Un’era che vede la Virtus al 5° posto, a quota 12 punti, con l’Andrea Costa ferma a 6 ed al 12esimo posto.
Vince la Curva virtussina che mostra i muscoli sostenendo per quasi due ore la propria squadra, mentre dall’altra parte si registrano alcune intemperanze sia durante che dopo il match che stonano parecchio rispetto al clima di festa creatosi al PalaRuggi.
Ma il derby del 4 dicembre resterà nella storia come “spot dello sport imolese”, con un palazzo pieno, tanti colori, tanto “rumore”, tanti bambini e ragazzi sugli spalti, tanto tifo, una perfetta organizzazione dell’hospitality e del pre-partita (un applauso enorme a Luca Scala e Gabriele Torreggiani, nonchè a Francesca Castelli, Monica Marchi e Graziana Lanzoni per il ticketing), un servizio di diretta streaming della DvdVideoService di Massimo Galliera che si dimostra di categoria ben superiore, anche per la telecronaca stoica di Alberto Cernera, nonchè le stupende ed acrobatiche coreografie delle Cheerleading Flames della Polisportiva Nazareno, durante le pause dal gioco. E, chiaramente, per la Virtus, la vittoria rende il tutto memorabile e storico.
Nei numeri, è un derby griffato Virtus: innanzitutto, con 3 quarti vinti nettamente (25-16 in apertura, 24-16 e 23-16 negli ultimi due frangenti) contro il 15-20 del secondo quarto a favore degli ospiti. Poi, un Morara da 20 punti praticamente perfetto dal campo con 3/4 da 3 punti, 5/7 da 2 pt e 1/1 ai liberi, un Aglio che giganteggia in area con 5/6 al tiro, 4/4 dalla lunetta (nel momento clou del match) più 1 tripla infilata e un Magagnoli che mostra i muscoli in difesa, segnando pure 2 triple. Di qualità e talento la prestazione del trio di play Galassi-Tommasini-Soliani che produce 26 punti equamente suddivisi, ma con particolare attenzione nella gestione della cabina di regia che trascina la squadra verso il dominio nel gioco e nel punteggio.
Alla fine, la Virtus chiude con il 44% da 2 punti (20/45), il 42% da 3 pt (10/24), l’89% ai liberi (17/19) e 17 assist, mentre l’Andrea risponde con il 56% da 2 pt (19/34), il 26% (6/23), il 63% ai liberi (12/19) e 12 assist. I biancorossi strappano 4 rimbalzi in più degli avversari (40 a 36, con la Virtus che ha un rimbalzo offensivo in più, 11-10). Alla fine, la sensazione è che, a parte alcuni sprazzi nel 2° e 3° quarto, l’Andrea Costa non sia riuscita mai a reggere il ritmo e l’agonismo della Virtus, nonostante abbia tentato di arginarli con l’esperienza dei vari Ranuzzi, Corcelli, Tognacci e Restelli. Ma nei 40’ si è persa traccia della squadra di coach Grandi, alle prese con diversi problemi in campo, oltre al dover gestire la pesante assenza di Montanari tra gli esterni.
Una Virtus che si presenta al via senza il jolly “Bobby” Mladenov, costretto ai box per un problema alla caviglia, che segue il match a bordo campo come un leone in gabbia. Ma la settimana successiva alla trasferta infausta al freddo polare di Ancona (16 gradi in campo) provoca un generale malessere, con qualche protagonista in precarie condizioni fisiche, coach Regazzi incluso. Ma sono proprio Morara e Aglio (i due maggiormente colpiti in settimana dall’influenza) a suonare la carica, con un’adrenalina spaventosa.
La cronaca vede questi quintetti alla palla a due: per la Virtus Galassi, Tommasini, Magagnoli, Carta e Milovanovic; risponde l’Andrea Costa Fazzi, Restelli, Tognacci, Trentin, Ranuzzi. La Virtus scatta meglio dai blocchi di partenza, con l’ormai solita tripla in apertura di Luca Galassi, che si divide (con 5 punti filati) il palcoscenico nei primi 3’ con Tognacci, autore dei primi 7 punti biancorossi di serata (5-7). Il primo quarto resta in equilibrio nel punteggio fino al 15-16 del 7’, quando Soliani entra e segna subito dalla media distanza e dalla lunetta: da lì i gialloneri infilano un break di 10-0 che fa male, malissimo ai biancorossi, con i cesti di Morara, Aglio, con la perla da “Libro Cuore” di Lorenzo Dalpozzo che straccia la retina dall’arco. Per l’ex capitano, in pochi mesi, il ritorno in giallonero, l’esordio in serie B, il primo derby in campo, il primo cesto in serie B e, nel secondo derby stagionale, la prima tripla realizzata all’Andrea Costa. Una chicca strappa-lacrime per l’uomo che incarna la virtussinità nello spogliatoio giallonero. Alla prima pausa breve, gialloneri avanti 25-16, con un +9 che racconta soprattutto della solidità della Virtus nella gestione della carica emotiva e della spinta del pubblico. Accantonato, infatti, immediatamente, il rischio di farsi “travolgere” emotivamente dall’adrenalina.
Anche se, ad inizio secondo quarto, è migliore l’impatto della squadra di coach Grandi che risale sul 25-22 al 2’30” con Restelli, Corcelli e Ranuzzi, fino al pareggio 31-31 al 6’. Da lì inizia un’altra faccia della partita, fatta di canestri ed errori in sequenza da ambo i lati, con il punteggio che non decolla fino al 40-36 con cui ci si ferma per l’intervallo, grazie ai cesti di Tommasini e Aglio.
Alla ripresa dei giochi, Magagnoli firma la tripla del nuovo allungo (43-36 al 50”), ma i biancorossi reagiscono e mantengono l’equilibrio (43-43, poi 48-47). Equilibrio che si spezza nel minuto che decide probabilmente il match: al 5’, a Ranuzzi viene fischiato un evidente fallo di sfondamento ai danni di Galassi, abile nel posizionamento a copertura del canestro. E’ il 3° per l’ala che, nell’azione successiva, sotto canestro, colpisce con un colpo proibito Aglio al termine di una penetrazione con il contrasto di Marangoni, Corcelli e Trentin: il suo fallo antisportivo provoca la reazione di Galassi che protesta vivacemente, ricevendo giustamente il fallo tecnico, ma è pure il 4° fallo dell’uomo fondamentale dell’Andrea Costa, a 16 minuti dalla fine del match. Un mattone troppo pesante per la comitiva biancorossa che, infatti, da lì, in poi comincia il declino fino al -19 finale. Dalla lunetta Corcelli segna il libero per il tecnico di Galassi, ma dall’altra parte Aglio fa 4/4 (2 liberi per il fallo di gioco, 2 per il fallo antisportivo con palla in mano), procedendo su una media stagionale al limite della perfezione (95%) e concretizza il +4 (52-48). Rimessa di Galassi per Magagnoli che allarga a destra per Aglio che pesca centralmente Morara: l’imolese fa un balletto al limite dell’area mettendo il destro avanti per poi balzare oltre l’arco, mandando in tilt la difesa di Trentin e infilando (solo retina) la tripla che mette un macigno sul match e sul morale degli avversari (55-48 a 4’ dalla sirena). Con il punto esclamativo di capitan Aglio che infila il +10 (58-48 al 6’30”). Da quel momento, in pratica, sul parquet del PalaRuggi si vedrà sostanzialmente solo la squadra di coach Regazzi. Quel Marco Regazzi che si prende la rivincita dopo 35 anni: da giovane play di belle (e confermate) speranze a head coach della Virtus Imola, il cammino è stato lungo, impervio, ma, alla fine, arriva una enorme soddisfazione sul campo.
Morara infierisce con due triple che fanno esplodere nuovamente il PalaRuggi, negli ultimi 30 secondi del 3° quarto che si chiude, dunque, sul vantaggio in doppia cifra 64-52.
Dopo i canestri in apertura di Agostini e Aglio, la tripla di Francesco Magagnoli, oltre che stilisticamente fantastica, spedisce la Virtus sul 69-55 (a 7’30” dalla sirena finale) che è l’antipasto di un finale tutto da gustare per il popolo giallonero. Soliani (tripla), Morara (due volte) e Aglio (2/2 dalla lunetta) allargano sul 80-61 a metà frazione e per tutti i presenti è già chiaro che per l’Andrea Costa contro questa Virtus non c’è più nulla da fare. Mancano 4’30” alla fine, ma in campo c’è solo la Virtus che raggiunge il massimo vantaggio sul 83-61 con i due liberi di Galassi. Negli ultimi istanti di gara, c’è ben poco da registrare, se non il quinto fallo di Aglio che combatte ancora a pochi secondi dalla sirena.
Il derby ufficiale di campionato numero 3, dunque, si tinge totalmente di due colori, il giallo e il nero.
Imola è giallonera!
Serie B – 10^ giornata
Virtus Imola-Andrea Costa Imola 87-68
Ozzano-Senigallia 84-70
Fiorenzuola-Tigers Romagna 83-76
Firenze-Fabriano 70-73
Jesi-Rieti 69-79
Matelica-Empoli 62-71
S.Miniato-Faenza 80-76
Piacenza-Ancona 81-79
Classifica:
Rieti 18, Faenza e Fabriano 16, Piacenza 14, Virtus Imola, Firenze, Fiorenzuola e Senigallia 12, Ancona, Jesi e Ozzano 10, S.Miniato e Andrea Costa 6, Empoli 4, Tigers Romagna 2, Matelica 0.