Coach Ramagli ha parlato alla vigilia della super sfida di domani con Milano. Ecco le parole del coach bianconero

Una sfida di grande fascino in un campo che non vede una sfida del genere da un bel po' di anni. Ritornare a giocare questa partita in un campo storico che però si è rinnovato è una bella donna che si è rifatta il look. È una partita che nasconde mille significati, anche a livello estetico.
Milano è una squadra al top della pallacanestro italiana, l’elite, una squadra che è sempre stata forte. Nel corso del periodo dopo il match di andata ha cercato di diventare ancora più forte. Il giorno dopo in cui noi abbiamo giocato a Milano hanno firmato Jerrels, hanno inserito poi Kuzminskas. Sarà una squadra con una fisionomia diversa da quella dell’andata. Ogni tanto gli manca qualcosa a livello di rabbia e la sconfitta in Coppa Italia gli ha dato quel qualcosa che gli mancava e sono riusciti a giocare come un treno in corsa. Io li ho visti tante volte, in questo momento è in salute. C’è un capo emotivo che è Andrea Cinciarini, ma è una squadra di grande prospettiva perchè i due lunghi migliori del campionato sono classe ‘93. Un pacchetto lunghi che nel recente passato forse Milano non ha mai avuto.


Noi stiamo bene, con tutte le difficoltà del caso. Ci siamo allenati molto bene, sappiamo quello che ci aspetta domani e fino alla fine della stagione. Dobbiamo usare poche cose ma fatte bene, per riuscire a combattere sia gli avversari sia la malasorte. Proteggere la nostra area e prendere tanti rimbalzi sono le due chiavi. Dobbiamo giocare insieme passandoci la palla, perché abbiamo situazioni individuali buone ma da testare in campo. Da tanto tempo stiamo facendo tutto ciò, tiriamo dritti. Sarà importantissimo passarsi la palla, attaccarla individualmente in maniera statica non ci conviene, diventerebbero delle montagne insormontabili. Importante coinvolgere i nostri lunghi ma non dobbiamo pensare che possano farcela da soli.

Noi le certezze ce le abbiamo già da tempo, non solo dopo la scorsa partita a Venezia. Ci sono state ottime prestazioni, a Sassari, a Venezia dove siamo riusciti ad essere costanti nel corso della gara. Ovvio, non è sufficiente fare una buona prestazione senza risultati, questa è la regola dello sport. La classifica dice che almeno 11 forse 12 squadre possono giocarsi i playoff. La squadra è sintonizzata nel modo giusto, deve essere in grado di superare anche gli ostacoli extra campo: ad ogni partita nelle ultime, abbiamo perso un giocatore.

Non posso dire quanto vedremo Alessandro Gentile, non riesco a dire quale sia la sua situazione. Un giocatore che è stato fuori 20 giorni non può darti il massimo, l’importante è che il muscolo sia guarito e sia tornato a disposizione. Dire oggi quanto possa dare è “fare il prestigiatore”.

Il video, grazie a Sportpress

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