Caja, "So di essere duro ed esigente, ma i giocatori hanno reagito"
Attilio Caja è stato sentito da Maurizio Scorbati de La Provincia Pavese. Un estratto dell'intervista.
La stagione è ancora lunga ma ci godiamo il primato sapendo che non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione. Siamo partiti la scorsa estate molto motivati ma sapendo di dover superare alcune difficoltà, come un gruppo dirigenziale e uno staff tecnico tutto nuovo. Siamo forzatamente partiti in ritardo col mercato, sul quale alcune scelte sono state obbligate. Va detto, però, che abbiamo lavorato da subito con grande applicazione. A metà stagione siamo primi in classifica, a riprova del nostro impegno. Se in partenza c'era grande entusiasmo, come dimostrano i 4.300 abbonamenti, poi la squadra si è fatta apprezzare e nelle ultime quattro partite casalinghe c'è stato il tutto esaurito, sono stati venduti anche i restanti 1.300 biglietti. Aver creato questa empatia col pubblico, numeroso e caldo, ci gratifica e ci stimola ad alzare sempre l'asticella.
Le aspettative
So di essere molto esigente ed a volte anche duro, i miei giocatori, però, non si sono mai lamentati, né si sono abbattuti, ma anzi hanno reagito lavorando di più. La dimostrazione è che il contributo della panchina è stato importante, perché abbiamo saputo rimediare prima all'assenza di Aradori poi quella di Fantinelli, sostituito da Giordano, che nelle prime 14 partite non era mai entrato in campo. Con lui in campo abbiamo battuto Trieste seconda in classifica.
Il gruppo
Il gruppo c'è sempre stato, giocare al PalaDozza è il massimo, c'è una atmosfera incredibile. La Fossa supporta la squadra in ogni momento