Le parole di Antimo Martino alla vigilia della gara casalinga con Brescia.

“Si ritorna subito al Paladozza per una partita sicuramente non semplice, contro una squadra allestita per fare le coppe e quindi profonda e notevolmente fisica. Dopo Venezia abbiamo incontrato avversarie con roster più o meno alla nostra portata, domani servirà cercare di pareggiare l’impatto fisico e fare una gara importante sui 40’ perché altrimenti è difficile pensare di impensierirle. In Coppa hanno fatto bene a Nanterre, hanno molte risorse, non sto ad elencare i loro punti di forza ma pensiamo a noi stessi, a limitare il loro attacco che va a 82 di media in campionato e che nelle partite perse scende a 77. Quindi sarà importante il nostro impatto difensivo, perché Brescia come tutti quelli che fanno le coppe hanno possibilità di mettere in campo 2 o 3 quintetti diversi. E a noi servirà molta concentrazione”

Sarà la prima volta con il roster al completo. “Anche in questa settimana Daniel è stato fermo qualche giorno per una botta alla schiena, quindi solo da 2-3 giorni siamo davvero al completo. Ma c’è una conoscenza di massima figlia del precampionato, quindi ora serve andare a riprendere gli equilibri, ma lavoreremo insieme e intanto faremo cose su cui ci fidiamo e che fin qua ci hanno dato benefici”

Punti deboli di Brescia? “Hanno tanta forza, un play come Vitali, Moss che può salire dalla panchina, possono avere assetti alti, bassi, hanno tante qualità ma, come detto, disputando la Coppa hanno un roster profondo”

Il ritorno di Leunen arriva nella partita giusta. “Riaverlo rappresenta per me qualcosa di importante, dal mio punto di vista è qualcuno che dà valore sia per le sue prestazioni per come riesce a migliorare gli altri. C’era stata la possibilità di forzare il rientro già con Pistoia, ma abbiamo deciso di non rischiare visto come sia fondamentale per noi. Lo avrei voluto in campo prima, ora dopo essere stato due settimane fermo è un giocatore recuperato, sta bene, ha fatto tutta la settimana con noi”

Sarà una partita contro una squadra che in teoria è più forte. “Quando hai avversari con strutture più importanti e rotazioni che non fanno perdere fisicità devi pensare ad accorgimenti tattici, è un discorso che vale sempre ma in particolare ora che arrivano squadre di questo livello. Dobbiamo alzare l’asticella, non è semplice mantenere la stessa intensità per 40 minuti ma devi farlo sapendo che le altre lo faranno. Dovremo cercare di fare la stessa cosa, sapendo che il livello di difficoltà di questa partita è superiore, con tutto il rispetto, a Pistoia. Poi loro venivano qua senza niente da perdere e noi senza Leunen, ma Brescia fa parte di un gruppo superiore al nostro. Non per questo si deve partire sconfitti, come già fatto con Venezia”

E’ possibile al Paladozza giocare a ritmi bassi per limitare eventuali errori? “Ci abbiamo lavorato al di là del giocare in casa o fuori. Loro possono cambiare molti quintetti, quindi a noi serve una partita concreta, dura, capire quando correre e no, leggere i momenti anche in base ai loro assetti. Una delle nostre qualità è questa, giocare a bassi ritmi ma sapere pure quando alzarli, e deve diventare il nostro punto di forza”

Al Paladozza c’è il pubblico ma non si vince automaticamente. “E’ una atmosfera che ti spinge a dare il massimo, ma porta anche gli avversari ad avere un rendimento importante. Ma tutto il campionato finora sta dimostrando come sia difficile vincere in trasferta. Noi dobbiamo ricordare come siano state brutte le trasferte di Varese e Roma, dobbiamo cercare fuori casa di giocare come lo facciamo al Paladozza, dove comunque abbiamo avuto prestazioni migliori. E’ la testa che fa la differenza, il pubblico aiuta ma non segna per te, non aiuta a leggere certe situazioni, e non dobbiamo fare l’errore che basti giocare in casa per vincere contro squadre di alto livello.”

Potrebbe, il Paladozza, diventare un motivo di pressione? “No, noi cerchiamo di dare sempre il meglio senza pensare a numeri o record, come capitava lo scorso anno. Non vogliamo vincere per mantenere una imbattibilità in particolare, anche a Ravenna in casa non ne ho perse tante, il discorso è che devi sempre cercare di fare bene in casa propria perché serve vincere, le squadre solide sono queste. Lasciare punti casalinghi non è una grande idea, da domani arrivano squadre di una certa fascia, non sarà semplice anche se non impossibile andare avanti”

A Ravenna eri più tattico, qui ti affidi di più al talento dei singoli. “A Ravenna avevo giocatori che mi portavano a situazioni diverse, avevo Rivali che era un play piccolo o Smith che era un lungo di 2 metri, quindi possibili mismatch sfavorevoli. L’anno scorso, con il roster che avevamo, era difficile che questa cosa si potesse ripetere, quindi in queste condizioni è giusto fidarsi dei giocatori. Domenica è passato inosservato come noi siamo passati a zona per chiudere determinate difese, non per sfiducia in Sims ma per togliere punti di riferimento a Pistoia. O anche con Venezia abbiamo fatto zona sulle rimesse: quando c’è da pensare a qualcosa di più, con lo staff, lo facciamo. Altrimenti ci fidiamo dei giocatori”

Esposito ha usato per te parole di stima. “Lo ringrazio, lo avevo già affrontato in precampionato qualche anno fa, poi ci siamo visti in altre occasioni. E’ stato molto carino, anche per me è stato un giocatore molto importante per cui non è solo un collega ma uno dei personaggi più carismatici del passato. Lui oggi parla da allenatore, e non è automatico che ex giocatori lo facciano: lui ora ragiona come un allenatore, quindi scrupoloso, a volte pesante, e ricordando il giocatore che era è davvero bello, perché te lo ricordi che tirava da metà campo e ora è molto meticoloso. E’ uno degli allenatori più bravi in Italia, conosce bene il mercato americano, ha molti contatti diretti in zona e quindi ricambio i complimenti”


Alcune battute, prese da Sportpress, con la collaborazione dell'Ufficio Stampa Fortitudo Pallacanestro




(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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