Ramagli: "Affrontare la Fortitudo è un piacere, ma per me non è un derby"
Alessandro Ramagli è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.
Stiamo recuperando, spero in modo definitivo, il play Federico Massone, rientrato domenica nel successo con Nardò dopo essere stato assente dallo scorso 10 novembre per una brutta distorsione alla caviglia, mentre valuteremo giorno per giorno la situazione dell'ala Vittorio Bartoli: per un problema meniscale è fermo dallo scorso 15 ottobre, è alla fine del suo percorso riabilitativo, da due settimane si allena con la squadra con qualche pit stop, ma avanza. Noi ci giocheremo il quarto posto, la Fortitudo il primo: entrambe le compagini cercheranno di raggiungere il proprio obiettivo a breve termine.
La vittoria dell'andata
Non conta niente, non mi fa stare né tranquillo, né preoccupato. Non mi interessa il ruolo di favorito o meno. Sarà la ventiduesima giornata, ne rimarranno altre dieci di stagione regolare anche se si chiamerà con un nome diverso. Il ruolo di favorita o meno conterà nei playoff. Non voglio fare il gioco del mio concittadino Max Allegri, ma a undici giornate dalla vera fine della regular season, non ha senso parlare di favorite o meno.
La Fortitudo
Affrontare la Fortitudo è sempre un gran piacere, perché ha intorno un ambiente che non ha uguali, neanche in Serie A: è un vero godimento. Per me non sarà né una sfida personale, né un derby. A Bologna sono stato molto bene, alla Virtus mi sono trovato benissimo e mi sento ancora legatissimo a quell'ambiente, però ho la sensazione che in Fortitudo io sia stato sì visto come un avversario, ma non come un nemico. Non ho mai avuto problemi con la tifoseria, con la società o con i suoi componenti, benché al tempo fossimo concorrenti (stagione 2016/17, ndr). Quella di domenica sarà una gara che affronterò con piacere, perché porterà con sé emozioni che in molte altre partite purtroppo non esistono
La promozione
Entrambe le squadre hanno un proprio DNA. Si dice dalla prima giornata che la Fortitudo sia corta, ma intanto è ancora prima. Non vedo giocatori stanchi o affaticati, anche se i playoff sono un'altra cosa. Poi è chiaro, l'aggiunta di uno o due giocatori non può che essere una linfa vitale alla quale attingere. Per quanto riguarda Verona, invece, siamo stati corti per tre mesi, quando abbiamo dovuto rinunciare agli infortunati Massone e Vittorio Bartoli, ma poi abbiamo inserito Saverio Bartoli che per noi è stato fondamentale. Non cerchiamo rinforzi: li abbiamo in casa