Gianmarco Pozzecco si è trasferito a Formentera, e ha intenzione di prendersi un anno "sabbatico", facendo viaggi di aggiornamento che lo aiutino per la sua carriera di allenatore.
Intervistato da "Il Piccolo", Pozzecco ha spiegato tra l'altro che vorrebbe visitare i San Antonio Spurs, e venire a Bologna da coach Matteo Boniciolli.

Ecco un estratto delle sue parole.
Ho preso qui la residenza. Ho deciso che metterò qui le radici e trascorrerò il resto della mia vita. Mi sposterò solo per lavoro, ma questa rimarrà la mia base.

Sul suo futuro, dopo due anni da assitente al Cedevita. Mi sono posto altri progetti. C’è qualcosa che mi manca. Da giocatore ho viaggiato tanto ma è arrivato adesso il momento di viaggiare per studio. Vorrei andare a vivere il clima della Nba, capire come si lavora in una squadra e una società “pro”.
La Summer League del 2001? Non vale una stagione NBA. Almeno non come la intendo io. Vorrei studiare il fenomeno dall’interno. Grazie ai buoni uffici di Ettore Messina spero di farcela. Se penso a un club dove mi piacerebbe andare a lezione il primo nome che mi viene in mente è proprio San Antonio. Sarà per Ettore, sarà che conosco alcuni giocatori degli Spurs.


Solo USA? Non è detto. Un bel giro lo farò anche in Europa, Italia compresa. Vorrei andare da Matteo Boniciolli a Bologna, ad esempio. Intendiamoci, questo è il mio progetto. Se poi magari mi arriva una proposta di quelle cui proprio non si può dire di no e ti coprono d’oro può anche darsi che cambi idea...

Sulla differenza di stress tra giocatore e allenatore. Se uno è un giocatore forte su dieci partite ne giocherà bene almeno otto, aiutando la sua squadra a vincere. La nona partita la giocherà così e così e, male che vada, ne cannerà una. Solo dopo l’unico incontro perso, non riuscirà a prendere sonno la notte.
Un allenatore, indipendentemente da come vadano a finire quelle dieci partite, al termine di ciascun incontro non riuscirà a prendere sonno. Si tormenterà chiedendo se ha commesso errori e quali.

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