MARCO BELINELLI MIGLIOR ITALIANO DELLA 22° GIORNATA
Una costante ritrovarlo qui in questo 2023, il più incisivo e il più votato con le sue prestazioni che fanno volare in solitaria la sua squadra. Marco Belinelli (Virtus Segafredo Bologna) è stato preferito a Matteo Tambone (Carpegna Prosciutto Pesaro) e ad Andrea Cinciarini (UNAHOTELS Reggio Emilia) vincendo il premio di miglior italiano del ventiduesimo turno di campionato.
Nel derby d'Italia serve l'extra-sforzo di tutti gli effettivi e poi la mano del campione per dare il 'la' oppure per chiudere i giochi. Olimpia Milano contro Virtus Bologna è la gara più attesa della Serie A; infatti, non stupisce vedere un Forum tutto esaurito, pieno di ospiti illustri seduti a godersi le due compagini che hanno dato vita alle ultime due finali Scudetto. Tuttavia domenica era anche la festa del papà, perciò non c'era momento migliore sul calendario per portare il proprio figlio ad assistere ad uno spettacolo di tale proporzione. Ci si appassiona in fretta alla pallacanestro, perché ti fa vivere emozioni difficili da replicare e se è nato qualche nuovo cestista in erba il motivo potrebbe essere dietro al miglior italiano della ventiduesima giornata. Marco Belinelli è un esperto dei big match, ma non gli serve obbligatoriamente segnare 30 punti o 7 triple per essere incisivo, a lui basta aprire il sipario o calarlo secondo necessità. Nella vittoria esterna sull'EA7 Emporio Armani Milano, il nativo di San Giovanni in Persiceto ha messo a referto 12 punti – chiudendo come miglior marcatore della Virtus Segafredo Bologna – tirando con il 50% dal campo (4/8), aggiungendo 1 rimbalzo, 1 assist e 1 recupero senza sporcare la sua statline nei 23 minuti in cui ha occupato il parquet. I felsinei hanno conquistato così la loro sesta vittoria consecutiva in campionato, la terza in trasferta e la seconda (in tre gare stagionali) contro la compagine meneghina.
Nel primo quarto Belinelli aveva già deciso come sarebbe dovuta andare la partita, non lasciando agli avversari il tempo di studiare una contromisura efficace ai suoi danni. Il numero 3 segna 10 punti nei primi sei minuti e mezzo di gioco; gioca alla sua velocità, fa intendere ai compagni che si andrà al suo ritmo e che vuole subito togliere fiducia in quella che è la difesa più temibile del campionato italiano. La partita si apre con il suo rilascio dai 6.75 metri che straccia la retina. In quel movimento c'è già tutta l'essenza di 'Beli': il modo in cui spezza il polso, la sicurezza con cui raccoglie l'assist di Mannion, la facilità con cui mette quel tiro come se fosse l'azione più naturale da compiere in una domenica di metà marzo. Successivamente l'Olimpia si avvicina con il punteggio, siamo poco dopo metà primo quarto, ma il classe 1986 non vuole saperne di vedersi già superare nel punteggio e mette a referto prima un'altra bomba, poi un tiro dalla media per uno 0-5 personale; un parziale che qualche azione dopo si allunga sullo 0-7, ancora una volta per mano di un mid-range jumper di Marco Belinelli.
“Io penso che da partite come queste si intuisca il carattere che abbiamo. Abbiamo dimostrato che avevamo bisogno di una vittoria, l'abbiamo ottenuta nonostante le assenze. È stata preparata bene, è stata una grande vittoria di squadra, però sappiamo che è solo un'altra partita vinta; presto ci saranno partite più importanti e per questo cercheremo di migliorarci e farci trovare pronti. Io mi sento bene, mi sento me stesso. Diciamo che cerco di entrare in campo e avere quel fuoco dentro, quella voglia di vincere, ma cercando sempre di essere quello che sono sempre stato in campo: uscire dai blocchi, tirare, essere di aiuto per i compagni e soprattutto dimostrare ai giovani l'amore che ho per la pallacanestro. Dietro ci sono anche altre cose molto importanti, ma io amo giocare, sto molto bene fisicamente e questa vittoria è molto importante per noi e per i nostri tifosi”. Queste le sue parole nel post-partita, a pochi giorni dal suo 37° compleanno Belinelli sembra non aver perso nemmeno per un secondo il focus sugli obiettivi personali e della squadra, ma prima di tutto l'amore per questo sport che lo sta facendo giocare a livelli altissimi dando la possibilità anche alle nuove generazioni di conoscere il suo grande talento.